Re Laurino torna in piazza per la festa dell’autonomia
La statua ha lasciato parco stazione dove era stata posizionata da alcuni mesi Appare un po’ spostata rispetto alla collocazione originale che era centrale
BOLZANO. Il re è tornato. Un po' discosto ma ha ripreso possesso della sua piazza. "Sua" da poco in verità: da quando la Provincia ha deciso che quello (Teodorico che tira il collo al sovrano dei ladini-latini) doveva essere il monumento iconico dell'autonomia, tanto da averlo riportato nella piazza che guarda i palazzi dove la si pone in pratica. L'altra notizia è che "il Laurino" sarà uno dei protagonisti della festa dell'autonomia. E quando? "Come sempre il 5 settembre - conferma Eros Magnago, segretario generale - da quando si è deciso di celebrarla. Ma forse, questa volta, la statua sarà un poco nascosta, perchè non sarà sola ...". Si riferisce, Magnago, al fatto che ogni anno la ricorrenza ha un tema e questa volta il titolo sarà: viabilità e manutenzione stradale. Ecco perchè Laurino avrà compagnia: lo slargo sarà occupato quel giorno dai grandi mezzi che assicurano il benessere di chi viaggia per le strade, vecchi e nuovi. Alcuni storici. "Si ricorda anche il ventennale da quando la Provincia subentrò allo Stato e all'Anas" spiega Magnago. Allora era il 1998. L'esilio di Teodorico-Laurino è durato invece solo alcuni mesi nel parco della stazione. Il tempo necessario per risistemare piazza Magnago secondo il progetto dell'architetto Stanislao Fierro. Il quale prevedeva di riporre il monumento non più al centro ma di lato. "La sua ricollocazione più decentrata non è stata dettata da ragioni politiche - aveva spiegato l'architetto - ma l'ho suggerita io stesso in quanto avrebbe favorito lo svolgimento di eventi e cerimonie". In realtà, ma sottotraccia, il decentramento faceva comodo a tutti: a Kompatscher perchè, in fondo, Laurino tornava a casa e non sarebbe stato rimesso nei suoi giardini sulle passeggiate del Talvera come era accaduto durante i turbinosi secoli scorsi; alle opposizioni italiane e anche a quelle di maggioranza perchè la statua, comunque, ha un significato palesemente identitario e nazionalista, di contrapposizione all'irredentismo trentino di fine Ottocento e spostarla era comunque un piccolo messaggio, un vago e tenue depotenziamento. Insomma, Laurino torna, anche se discosto, perchè il clima della Bolzano di oggi è di accettazione reciproca della monumentalità contrapposta: il Monumento è rimasto, pure il duce a cavallo, dunque Teodorico non va esiliato. Ma è tutta la piazza ad essere stata risistemata: nuove panchine, un fondo più omogeneo, illuminazione, riordinati i parcheggi delle bici. Alla fine appariranno anche alti pannelli con icone autonomistiche, uno anche con il volto di Silvius Magnago". Dovevano essere multimediali- dicono in Provincia - ma costavano troppo. Per adesso ci si accontenta di questi". Intanto, il re si prepara per il 5 settembre. In fondo la festa è anche un po' sua. (p.ca.)