Referendum, in consiglio non passa il quorum zero

Serviva la maggioranza qualificata che non c’è stata ma il voto tornerà in aula Trasversale il fronte degli scettici, i favorevoli dicono che già esiste in altri comuni


di Bruno Canali


LAIVES. La proposta del “quorum zero” per i referendum comunali non ha trovato, in prima battuta, il consenso necessario per l'approvazione, l’altra sera in consiglio comunale. Essendo infatti una modifica dello Statuto comunale, serviva una maggioranza qualificata, che non c'è stata. Si riproverà e a quel punto basterà la maggioranza semplice. Al di là delle scaramucce politiche che hanno visto un fonte trasversale a favore e contro l'idea lanciata dal consigliere grillino Paolo Castelli, quello che maggiormente desta perplessità è che, proprio con il quorum zero, un eventuale referendum potrebbe risultare valido anche se alle urne dovessero recarsi due o tre elettori.

«Assurdo - ha tuonato il capogruppo del Pdl, Christian Bianchi - e siamo all'abdicazione dalle prerogative e dalle responsbailità che ha un consiglio comunale rispetto ai cittadini. A quorum zero basterà un' assemblea di condominio per condizionare l'attività amministrativa comunale».

Su questa posizione più o meno si sono ritrovati anche altri consiglieri d'opposizione, ma non tutti. Così come in maggioranza fuori dal coro ha parlato Franco Magagna (La Civica) per chiedere un momento in più di riflessione sulla proposta che invece piace molto ai Verdi. I sostenitori del quorum zero hanno spiegato che già esiste in alcuni comuni altoatesini e che comunque, se passa la proposta, serviranno prima di tutto il 10% di firme degli elettori (attualmente è il 7%). «Togliere il quorum - ha spiegato la verde Rosa Maria Wieser - significherà responsabilizzare maggiormente la gente, motivandola a interessarsi finalmente dell'attività politica e amministrativa del proprio comune». D'accordo anche Hans Joachim Dalsass (Svp) e Fabrizio Oliver (Pd) pur convenendo che tutto ciò che sta sotto il 50% più uno, perde credibilità come indicazione di volontà popolare.

«Il quorum zero - ha aggiunto invece Marco Franceschini (indipendente) - è la rivincita dei perdenti: solo il 50% più uno è espressione di una maggioranza». Opinione condivisa da Magagna che di raccolta firme se ne intende, essendo stato tra i promotori delle principali campagne condotte dal comitato civico di Pineta.

Il confronto è solo rinviato.

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