BOLZANO. La disciplina comunale per l’installazione di antenne per la telefonia diventa più soft. La commissione urbanistica, nella riunione di ieri, ha dato parere favorevole ad una modifica dell’attuale disciplina della localizzazione delle infrastrutture di telecomunicazione. «Non avevamo alternative - spiega l’assessore all’urbanistica Chiara Pasquali -: l’ufficio legale ci ha comunicato che ci sono trentadue ricorsi pendenti e rischiavamo di perderli se non avessimo messo mano alle norme. Del resto, anche la Provincia ha dovuto recepire la normativa statale. Abbiamo dovuto trovare un compromesso». Tradotto significa che anche in futuro ci saranno i cosiddetti siti sensibili, vicino ai quali, per minimizzare l’esposizione della popolazione alle radiazioni elettromagnetiche non ionizzanti generate da impianti ed apparecchi per le telecomunicazioni, non potranno essere installate antenne. I siti sensibili con annesse pertinenze esterne sono: ospedali, scuole di ogni ordine, grado, tipo e parificate - convenzionate, case di riposo, istituti di degenza, simili e convenzionati, carceri.

Dall’attuale regolamento comunale scompaiono invece i parchi gioco e i luoghi di culto, vicino ai quali finora non era possibile installare antenne.

«In sostanza - spiega l’assessore Pasquali - si fa un discorso di “prolungata permanenza” in un determinato luogo. In un parco gioco o in chiesa in genere non ci si sta 24 ore e quindi anche l’eventuale esposizione alle radiazioni elettromagnetiche è limitata». È probabile che il nuovo regolamento sarà oggetto di polemiche, Maria Teresa Tomada, membro della commissione urbanistica parla chiaro: «Non possiamo volere tutti l’ultimo modello di cellulare e al tempo stesso non volere nessuna antenna».