Reinhold Messner: "No alla cancellazione dei toponimi italiani"
il "Re degli Ottomila" ha ribadito la sua posizione nel corso del programma di Radio1 "Un giorno da pecora"
BOLZANO. L'alpinista altoatesino Reinhold Messner non è d'accordo nel cancellare i toponimi italiani, lasciando solo quelli tedeschi, in provincia di Bolzano. Ospite del programma di Radio1 "Un Giorno da Pecora", condotto da Giorgio Lauro e Geppi Cucciari, il "Re degli Ottomila" ha ribadito la sua posizione: «Cancellareli è sbagliato, mi auguro che si vada avanti assieme in modo pacifico, come abbiamo fatto con l'ultimo presidente della Provincia (il riferimento è a Luis Durnwalder, ndr), che ha permesso una totale pacificazione tra gruppo italiano e gruppo tedesco». Non tradurrebbe niente? «Qualche toponimo meno importante non deve essere tradotto, ma Bolzano rimane Bolzano, chi vuole chiamarla così la chiama così e chi vuole chiamare la città col nome tedesco la chiami in questo modo», ha detto.
Messner ha fatto alcuni esempi tra cui quello dello Sciliar e del castello in cui ha realizzato il suo museo della montagna, Castel Firmiano vicino Bolzano. “E’ chiaro – ha dichiarato Messner - che qualche toponimo un po’ meno importante non deve essere tradotto. Dobbiamo anche citare il fatto che abbiamo tanti italiani come turisti che vengono da noi come ospiti ed hanno il diritto di chiamare le montagne in lingua italiana. Io per esempio – ha proseguito Messner - sto a Sigmundskron e gli italiani non possono rompersi la lingua per dirlo giusto. C’è il, nome Castel Firmiano, io uso Firmian così per gli italiani è più semplice.”
Fa ai complimenti a Messner il consigliere provinciale di Alto Aige nel cuore Alessandro Urzì: "Dichiarazioni coraggiose ma schiette e oneste, che confermano come la questione della toponomastica sia solo un fatto di buon senso, comune ad italiani e tedeschi se persone di responsabilità, e non una questione ideologica come viene trattata da estremisti che agiscono in chiave di revanscismo etnico".