La storia

Renon, rischia di morire in hotel: il ringraziamento ai soccorritori

Un turista cinquantenne di Varese in vacanza con la moglie ha vissuto attimi di paura, fortunatamente con il lieto fine



BOLZANO. Quando accadono certe cose, viene naturale parlare di “miracolo”. In quanto successo mercoledì scorso, al Naturehotel Wieserhof sul Renon, però, il fattore “umano”, la velocità e la preparazione dei soccorritori hanno fatto sì che il miracolo avvenisse.

Protagonista un turista cinquantenne di Varese, che nella bella struttura alberghiera era ospite con la moglie. Ed è stata proprio la donna che mercoledì, attorno alle 23.30, ha chiamato disperata la reception per chiedere aiuto: il marito stava malissimo.

«Sono salito in camera – racconta Umberto Colanera, titolare dell’hotel – e ho trovato la signora impietrita dalla paura e suo marito a terra, in un lago di sangue. Era vivo, ma la situazione era gravissima. La moglie mi ha spiegato che soffriva di varici all’esofago e al fegato e, quindi, era in corso un’emorragia. L’ho fatto sedere per evitare che il sangue lo soffocasse e abbiamo chiamato i soccorsi.

L’ambulanza ci ha impiegato solo undici minuti per arrivare sul posto: i sanitari sono stati meravigliosi e preparatissimi. Sono intervenuti con delle flebo, poi lo hanno trasportato d’urgenza al San Maurizio di Bolzano, dove l’ospite è stato sottoposto a intervento chirurgico e salvato. Ora sta bene».

Il miracolo c’è stato, ma Rita, la moglie del cinquantenne, sa che il merito è dei volontari della Croce Bianca di Collalbo, del personale dell’hotel, di Umberto Colanera, dei medici e dei sanitari dell’ospedale del capoluogo. Per questo, a loro, rivolge il più sentito dei ringraziamenti».













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