Repetto: «Pd, così non mi candido» 

La scossa dell’assessore: «Rischiamo di essere travolti Con la pretattica non andiamo da nessuna parte»


di Francesca Gonzato


BOLZANO. Pd in affanno sulle elezioni provinciali. Ufficialmente le previsioni sono la conferma di due eletti. Non ufficialmente, parla la paura: «Va già bene se ne facciamo uno». Si è innescato un meccanismo infernale. Più è incerto il risultato, più è difficile trovare candidati capaci di trainare voti. Perché se ci sarà un eletto, questo probabilmente sarà il vicepresidente Christian Tommasini, scelto come capolista. E arriva lo strappo di Sandro Repetto. L’assessore comunale veniva considerato il candidato naturale per il secondo posto in lista, riservato a un bolzanino. I giochi sono stati riaperti da Matteo Bonvicini, pronto a sfidarlo nelle primarie. Repetto, dopo settimane di riflessione, si sfila: «Non parteciperò a primarie». Ma il problema, «è molto più grave della scelta tra me e Bonvicini per il secondo posto». Infatti Repetto potrebbe tirarsi fuori del tutto, perché di primarie ormai non parla più nessuno. «La mia candidatura non è sul piatto, non considero questa la mia partita. Non sto alzando il prezzo, non voglio essere implorato, semplicemente non è così che nasce una candidatura in un momento di urgenza, sì urgenza», dice. Il suo è uno sfogo: «Non so se nel mio partito hanno capito fino in fondo cosa è successo. Le elezioni politiche hanno cambiato il mondo, siamo entrati in un altro modo di fare politica. C’è un’onda populista che rischia di travolgere i nostri valori e tutto il lavoro fatto fino ad ora. Se a ottobre non ci saranno due eletti del Pd, finiremo schiacciati da questa onda, non illudiamoci che la Svp si volti per tenderci la mano. Lega e M5S sono in corsa per fare due consiglieri a testa». Non è tutto perduto, aggiunge, «abbiamo quattro mesi per tirare fuori i denti e proporre un altro modello. Non è tempo di pretattica, ma di rivendicare valori come l’Europa, la solidarietà, l’alleanza tra impresa e lavoro, le grandi opere, la convivenza. Bisogna smascherare le contraddizioni degli avversari». E in definitiva, conclude Repetto, «ci si candida se c’è un progetto. Altrimenti si resta in mezzo al deserto, da soli». Con il cerino in mano. Repetto, molto radicato nei quartieri, garantirebbe una dote di voti a una lista Pd che ha già perso per strada il gruppo di Bizzo. La sua eventuale rinuncia farebbe tirare un respiro di sollievo al sindaco Caramaschi, che conta sulla sua presenza in giunta comunale. Su Merano non è stato ancora chiuso l’accordo per la candidatura nella testa di lista di Andrea Casolari o di Giorgio Balzarini della Civica per Merano, pensata per garantire un allargamento del Pd verso altri elettorati (un mondo corteggiato anche dalla civica di Bizzo).

IL QUESTIONARIO. Daniele Moretti e Marco Alberto hanno presentato ieri i risultati dei 200 questionari compilati ai gazebo del Pd: «Serve una visione strategica e un orizzonte di più ampio respiro sulla città, prevedendo investimenti che mettano al centro le persone: migliorare l’habitat, il sistema di trasporti, creare ambienti dove vivere bene, contenere il consumo di suolo e quello energetico». I risultati del questionario serviranno come spunto per le provinciali.

DIBATTITO SULL’EUROPA. È stato cancellato «L’Europa siamo noi», l’incontro organizzato dal Pd previsto per oggi alle ore 18 al Circolo della Stampa. A causa di impegni imprevisti della deputata Maria Elena Boschi il dibattito è rinviato a nuova data.

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