Restyling al campo sportivo scolastico ma non basterà

Le società chiedevano da tempo di sistemare la pista L’assessore Vettorato: servirà un intervento più drastico


di Bruno Canali


LAIVES. Il Comune di Laives non ha solamente l'anello della pista di atletica che circonda il campo A della zona sportiva Galizia. Un bel campetto per praticare l'atletica c'è da sempre anche accanto alla zona scolastica, un campo che proprio in funzione della zona scolastica era nato, ma che strada facendo è diventato riferimento anche per le società sportive. Purtroppo però, con il passare del tempo, le dotazioni di questo campetto sono andate via via deteriorandosi, e da qualche anno i responsabili delle società che promuovono l'atletica leggera chiedevano un intervento per la sistemazione.

Finalmente, di recente, l'assessorato allo Sport ha predisposto una serie di lavori di manutenzione straordinaria, lavori necessari per ridare decoro ad una struttura trascurata per molto tempo, nonostante sia utilizzata dalle scuole e dagli atleti delle società sportive.

A realizzare i lavori sono stati gli operai del cantiere comunale e quindi non è servito nemmeno un appalto esterno per questa sistemazione.

«Oltre alla manutenzione delle attrezzature», spiega Giuliano Vettorato, assessore allo Sport, «sono in corso di rifacimento le corsie della pista, che erano state pressoché cancellate dal tempo, dall'usura e dalle intemperie. Rimane tuttavia la necessità di rifare quella pista, perché ormai è veramente troppo vecchia. Gli operai comunali hanno riparato anche il grande materasso che serve per gli atterraggi del salto in alto e, passato l'inverno, bisognerà cambiare tutta la sabbia nel perimetro del salto, perché oramai è diventata come il cemento». In passato questo impianto per l'atletica veniva aperto alcune sere alla settimana anche al pubblico e ai singoli che avevano voglia di provare qualche disciplina. Poi non lo si è più fatto.

«Il problema in questo caso è come per la nostra piscina coperta», spiega l'assessore Vettorato su questo tema, «Non possiamo assumerci la responsabilità per eventuali incidenti. Le associazioni invece di norma hanno le assicurazioni e inoltre richiedono ai praticanti la visita medica di idoneità. Credo quindi che se ci fosse qualcuna di queste società che intende assumersi l'onere di gestire l'impianto anche per i privati cittadini, qualche sera alla settimana, ci si potrebbe pensare. In questo momento però, come detto, rimane lo scoglio delle responsabilità che non possiamo assumerci».

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