Rete anti discriminazioni La Provincia non aderisce
BOLZANO. Centaurus Arcigay protesta contro la Provincia, che ha deciso di non aderire a «Ready», la rete contro le discriminazioni omo-bi-transfobiche. «Pavidità politica», accusa Centaurus, che...
BOLZANO. Centaurus Arcigay protesta contro la Provincia, che ha deciso di non aderire a «Ready», la rete contro le discriminazioni omo-bi-transfobiche. «Pavidità politica», accusa Centaurus, che aveva invitato la Provincia ad aderire, dopo il via libera arrivato dai Comuni di Bolzano e Merano. Il comitato Arcigay Centaurus, precisa una nota, aveva ritenuto maturo chiedere l’adesione alla rete Ready, «visto l’impegno che la Provincia ha dimostrato in questo ultimo anno rispetto alle questioni della comunità Lgbtqia+». La Provincia in particolare ha supportato la giornata mondiale contro l’omofobia del 17 maggio, occasione nella quale lo stesso Kompatscher ha ricevuto una delegazione delle associazioni per i diritti civili e ha concesso il patrocinio della Provincia al primo Pride della Regione, che si è tenuto in giugno. Nella sua lettera di risposta il presidente Arno Kompatscher assicura che la Provincia e la sua giunta rifiutano «ogni tipo di discriminazione» per orientamento sessuale o per ragioni di genere, etnia e credo religioso. Ma la Provincia non desidera legare, annuncia Kompatscher, «la propria azione antidiscriminatoria alla formale adesione a reti dedicate», preferendo accordare di volta in volta il proprio sostegno alle singole iniziative. Centaurus, che chiede un incontro urgente a Kompatscher, accusa: «Troppo facile pensare che le questioni Lgbtqia+ rappresentino per la Svp un tema di scambio e trasformismo politico per ottenere un qualche accordo di giunta con la Lega. Speriamo che questo non si configuri come l’incipit per una legislatura al ribasso». E ancora: «Un’azione organizzata e sistematica è l'unica in grado di contrastare concretamente le discriminazioni».