ORTISEI. Torna ad aprirsi ai visitatori quella che è diventata una vera attrazione botanica: il roseto più alto d'Europa. Si trova a 1500 metri di quota presso l'albergo Uhrerhof della famiglia Zemmer a Bulla, caratteristica località gardenese. Nel giardino è possibile ammirare oltre 6 mila rose di varie specie, estese su un pendio profumato di oltre 4 mila metri quadri.

Chiunque ha coltivato rose sa quanto è difficile e complicato: nulla nasce spontaneo ed è sempre frutto di intenso lavoro. Proprio per questo i roseti sono sempre una grande e affasciante attrattiva.

La coltivazione delle rose in provincia di Bolzano non è certo nuova: basti citare la leggenda di Re Laurino che viveva in un castello che era circondato dalla rose sul Catinaccio. Oggi, nelle Dolomiti c'è il giardino dell'Uhrerhof: la sorpresa, nel visitarlo, è che si incontrano oltre 350 varietà di rose. Uno spettacolo multicolore e profumato con esemplari che resistono al microclima di questa zona dove il freddo si fa spesso sentire. Il roseto è un giardino privato annesso allo Charme Hotel Uhrerhof, visitarlo non costa niente per gli ospiti dell'hotel ma i titolari sono disponibili anche ad aprirlo agli esterni, dopo la prenotazione. Una volta alla settimana anche l'Associazione turistica di Ortisei organizza delle escursioni con una guida.

Il roseto è nato nel 2009 dalla grande passione di Lotte Zemmer. L'idea le era stata data da un cliente dell'albergo, che rappresentava in Italia la ditta tedesca di coltura di rose Kordes, varietà straordinariamente resistente e quindi adatta anche all'altitudine e al clima di Bulla. Da allora le rose, nel giardino, si sono moltiplicate tanto da diventare, con gli anni, un autentico tappeto vasto e profumato. Dal 2011 è entrata a far parte del patrimonio del roseto Uhrerhof anche una nuova varietà: la rosa Dolomiti, creata e coltivata proprio nel roseto. Una "perla" in più per questo mare di fiori.

Per saperne di più - e per una visita - info all'Uhrerhof, telefono 0471 - 797335, o sul sito www.uhrerhof.com. (e.d.)

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