Ricordato il maresciallo Botte, fu ucciso 18 anni fa da Gamper

La commemorazione a San Genesio. Vittima del serial killer che fece tremare tutta Merano



BOLZANO. Sono passati 18 anni dalla sua morte, ma la sua famiglia e i colleghi non lo hanno mai dimenticato: ieri sera, infatti, è stato ricordato a San Genesio il maresciallo dei carabinieri Guerrino Botte, medaglia d’oro al valore civile e ultima vittima del serial killer di Merano. Ferdinand Gamper nel giro di pochi giorni uccise cinque persone. Ormai assediato in un maso, il primo marzo del 1996, sparò prima al carabiniere e poi si tolse la vita. Quella sera Botte si trovava a Rifiano, per rintracciare l’assassino che oramai da settimane terrorizzava la città. Si era recato al maso di Ferdinand Gamper, grazie alla segnalazione di alcuni vicini di casa.

Il maresciallo, infatti, stava raccogliendo degli elementi importanti per la cattura del serial killer. Ma appena si avvicinò alla porta d’ingresso Gamper gli sparò. Botte morì poco dopo in ospedale. Fu la sesta vittima. A Botte è stata assegnata la medaglia d’oro al valore civile con la seguente motivazione: «Addetto al nucleo operativo del comando provinciale, impegnato in indagini tese all’identificazione dell’autore di efferati omicidi che avevano provocato grave allarme tra la popolazione, si recava presso un casolare per acquisire determinanti elementi probatori, ma veniva attinto mortalmente da un colpo d’arma da fuoco proditoriamente esplosogli contro dal ricercato».

Dopo la resa degli onori e la deposizione di una corona di fiori sulla tomba del caduto, sepolto nel cimitero comunale, è stata celebrata una cerimonia religiosa nella chiesa parrocchiale di San Genesio, alla presenza della vedova del maresciallo, Margareth Haller, dei suoi familiari e del comandante della legione carabinieri Trentino Alto Adige, generale di brigata Georg Di Pauli. Al termine della cerimonia è stato consegnato alla vedova un attestato di riconoscimento.

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