Giustizia

Ricorsi, i no vax sconfitti devono pagare le spese

Nuova, pesante sconfitta in Tribunale dei No - Vax, che nel corso di questi mesi avevano fatto ricorso contro l'obbligo di vaccinazione e la sospensione dal servizio



BOLZANO. Nuova, pesante sconfitta in Tribunale dei No - Vax, che nel corso di questi mesi avevano fatto ricorso contro l'obbligo di vaccinazione e la sospensione dal servizio.

Questa volta si tratta di una sconfitta ancora più pesante, perché non è rappresentata da una mera ordinanza cautelare sulla richiesta di riammissione immediata sul posto di lavoro, ma di ben 10 sentenze di merito depositate dal giudice del lavoro, che ha respinto tutte le richieste arrivate in gran parte da infermiere dipendenti dell’Azienda sanitaria.

L'altro giorno, davanti alla giudice del Lavoro Eliana Marchesini, si sono presentate le parti da una parte gli operatori sanitari sospesi, rappresentati dall'avvocatessa Renate Holzeisen, sostenitrice dell'assoluta illegittimità dell'obbligo vaccinale, dall'altra l'Azienda sanitaria dell'Alto Adige, rappresentata dagli avvocati Sonia Gasparri e Marco Cappello, che hanno sempre parlato di sospensioni del tutto corrette che non prevedevano la richiesta danni.

Marchesini ha fatto dapprima discutere le parti e poi ha immediatamente deciso i 10 ricorsi, che sono stati tutti rigettati, con rigetto di tutte le varie istanze processuali formulate in corso di causa. E c’è dell’altro.

Mentre le impugnative di 4 operatori che non avevano fatto ricorso alla fase cautelare, e non avevano pertanto precedentemente invocato la loro immediata riammissione in servizio, sono stati respinti nel merito con compensazione delle spese processuali, i 6 ricorrenti che avevano invece richiesto nei mesi precedenti un provvedimento d'urgenza che bloccasse la loro sospensione lavorativa, peraltro sempre regolarmente negato, si sono visti condannare al pagamento delle spese processuali, per un importo di 2.190 euro più 15% di spese generali, ciascuno.

Si tratta di una vera stangata, considerato che finora neppure una delle decine e decine di opposizioni giudiziali inoltrate presso il Tribunale di Bolzano, da quando il decreto legge 44/21 ha introdotto l'obbligo vaccinale per gli operatori sanitari, è mai stata accolta. E risulta parimenti prevedibile - precisa l’Azienda sanitaria - che non succederà neppure con gli eventuali ricorsi presentati dopo l'entrata in vigore del successivo decreto 172/21 anche dal restante personale dell'Asl, quello amministrativo, che fino al 31 dicembre è ugualmente sospeso dal servizio sempre per mancata vaccinazione.

L’Asl ricorda ai dipendenti che la vaccinazione provoca l’immediato rientro in servizio del personale sospeso.













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