ieri l’udienza davanti al giudice civile 

Ricorso elettorale: lo Stato difende la legge

BOLZANO. Si prospettano tempi medio lunghi per una verifica sulla costituzionalità della nuova legge elettorale in relazione alla sua applicazione in provincia di Bolzano. Ieri davanti al tribunale...



BOLZANO. Si prospettano tempi medio lunghi per una verifica sulla costituzionalità della nuova legge elettorale in relazione alla sua applicazione in provincia di Bolzano. Ieri davanti al tribunale civile di Trento è stato discusso il ricorso, curato dagli avvocati Igor Janes di Bolzano e Felice Besostri di Milano, per conto di alcuni cittadini altoatesini e politici locali dalle posizioni assolutamente trasversali. In sostanza i ricorrenti chiedono al giudice di disporre una verifica di legittimità costituzionale della legge sulle norme di applicazione previste in Alto Adige ove vanno salvaguardati anche i diritti delle minoranze linguistiche. Così come prevista nella nostra regione la nuova normativa legata alla legge elettorale “Rosatellum bis”sarebbe eccessiva e non proporzionata. Il primo rilievo mosso dai ricorrenti riguarda lo sbarramento per essere ammessi alla distribuzione dei seggi. A livello nazionale è del 3 per cento. E’ evidente che nessuna minoranza linguistica potrebbe ottenere una simile rappresentanza su base nazionale. Dunque è più che giustificato che in Trentino Alto Adige si sia posta una soglia diversa, indicata nel 20 per cento regionale. Ma dato che le minoranze linguistiche si trovano in provincia di Bolzano lo sbarramento imposto dalla nuova legge elettorale in Alto Adige diventa del 40 per cento con il risultato che ad avvantaggiarsi del sistema sarà la Svp che avrebbe ottenuto una legge elettorale su misura. In giudizio, a difesa della norma, si è costituita anche l’Avvocatura dello Stato. Ieri il giudice ha concesso 30 giorni di tempo per permettere alle controparti di depositare delle memorie. Solo successivamente si esprimerà sulla eventuale «non manifesta infondatezza del ricorso», unico presupposto per un eventuale invio della legge alla Corte Costituzionale.

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Davide Pasquali

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