Rieder: basta lobby, Bolzano è di tutti

Il candidato sindaco del M5S punta al ballottaggio: «Gli ecosociali allora per chi voterebbero? Cambiare si può»


di Francesca Gonzato


BOLZANO. Rudi Rieder punta al ballottaggio contro Spagnolli. «E poi vediamo cosa succede.... Per chi voterebbero gli ecosociali?». Ride il candidato sindaco del Movimento 5 Stelle. Il Movimento 5 Stelle ha presentato ieri il candidato sindaco e la lista per le comunali. Capolista sarà Maria Teresa Fortini, seguita dal consigliere uscente Alberto Filippi. Aveva annunciato il ritiro, ma la tentazione di restare in Consiglio è stata troppo forte. «Alberto ha visto troppi architetti nella lista del Pd... Meglio stare in guardia e la sua esperienza serve», spiega Fortini. Nella lista ci sono alcuni dei militanti conosciuti del M5S, come Sabrina Bresadola, Pierluigi Gaianigo e Caterina Pifano, e innesti nuovi come il ventenne Max Elia Schweigkofler, figlio di Manfred, l’ex direttore della Fondazione teatro. Rieder, fiorista del centro, madre emiliana e padre sudtirolese, salta dall’italiano al tedesco con l’agilità dei mistilingue. «Ho la fama di essere troppo grillina», si presenta Maria Teresa Fortini, «ma usciamo da dieci anni di politica scendiletto, guidata da Spagnolli e dal vicesindaco Ladinser, che hanno accettato le decisioni della Provincia, dall’inceneritore all’aeroporto. Adesso poi arrivano ordini anche da miliardari come Benko». Rieder accusa: «Conosco almeno due candidati avvicinati dal gruppo legato a Benko, che offre sostegno alla campagna elettorale. Avrebbero a disposizione 200 mila euro». Heinz Peter Hager smentisce duramente: «La smettano di dire fesserie».

Rieder, quali sarebbero i primi atti da sindaco?

«Dimezzerei lo stipendio di sindaco e giunta. Sono cifre spropositate. Il nostro programma punta sulla democrazia diretta: i cittadini devono decidere sulle grandi opere. Grande attenzione all’ambiente: Bolzano sta svendendo il territorio per gli interessi delle lobby. Un altro atto sarebbe creare un pool di tecnici esterni di supporto alla giunta, una sorta di consiglio comunale tecnico».

C’è tutta la struttura comunale per questo.

«Evidentemente non ha funzionato, come dimostra il caso Benko. Solo facendo un po’ di informazione con le assemblee siamo riusciti a ottenere il rinvio della votazione in consiglio comunale».

Qual è il suo obiettivo?

«Arrivare al ballottaggio. E poi ci divertiremmo. Cosa voterebbero gli ecosociali, noi o il sindaco Spagnolli? Avrebbero il coraggio di cambiare?».

E se al ballottaggio arrivasse Cecilia Stefanelli, la candidata ecosociale? Potreste appoggiarla in nome delle affinità sui temi ambientali?

«Dovremmo pensarci. Non mi piacciono certi giochetti dei Verdi. Si propongono come avversari del progetto Benko, ma non hanno partecipato al finanziamento della istruttoria pubblica».

Su quale elettorato punta?

«Su tutta la città, italiana e sudtirolese. Stiamo già girando i quartieri. In centro mi fermano anche le signore anziane. Credo che ci sia voglia di cambiamento. Allora cambiamo. La possibilità c’è: basta votare in modo nuovo. Le persone pensano che sia tutto deciso. Il Bauernbund dice agli iscritti di non votarmi perché sono contro i pesticidi. Un pretesto, è evidente, ma perché affannarsi a parlare di me? Iniziano a preoccuparsi?».

Grillo è di nuovo nel mirino per avere accostato Renzi al copilota tedesco autore della strage. Cosa ne pensa?

«Le dichiarazioni di Grillo possono non piacere a tutti. Per me è importante il programma del movimento, in cui mi riconosco».

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