Rifiuti dal Trentino, Bolzano tratta

Theiner: «Decideremo entro febbraio. La priorità è una stazione di pre-trattamento al posto del vecchio impianto»


di Massimiliano Bona


BOLZANO. «Entro febbraio dobbiamo necessariamente decidere se bruciare al termovalorizzatore di Bolzano anche una parte dei rifiuti prodotti in Provincia di Trento»: la conferma è venuta nelle scorse ore direttamente dall'assessore provinciale Richard Theiner, anche perché i trentini hanno in programma a breve un bando proprio per lo smaltimento dei residui. In ballo non sembrano esserci grandi quantità, ma solamente 5-10 mila tonnellate, ovvero quelle prodotte dai residenti delle valli di Fassa e Fiemme. I camion, infatti, passano da Ora e a quel punto, anche per ragioni ambientali, sarebbe preferibile trasportarli a Bolzano. L'unico nodo sembra essere la tariffa. «Oggi Trento paga - spiega un addetto ai lavori - circa 85 euro a tonnellata, mentre a Bolzano ne pagherebbe 80 più i 20 euro previsti dal decreto Sblocca Italia per chi smaltisce i rifiuti delle province confinanti».

Una conferma dell’interesse a collaborare è venuta ieri anche dall’assessore trentino Mauro Gilmozzi: «Ne ho parlato con Theiner e ho apprezzato l’apertura, la volontà reciproca di collaborare. Per ora ci siamo lasciati dando incarico ai rispettivi uffici di studiare una proposta comune che stia in piedi e vada bene ad entrambi. Noi, finché non saremo a regime, potremmo approfittare dell’inceneritore di Bolzano per i residui per alcuni anni. Bolzano, da parte sua, si serve da tempo del nostro impianto di Cadino per l’umido».

L'inceneritore di Bolzano non funziona a pieno regime (nel 2015 sono state bruciate 108 mila tonnellate a fronte di una capacità di 125 mila) e proprio da Trento potrebbe arrivare un aiuto. Meglio i residui trentini - secondo alcuni tecnici - che gli ingombranti o gli inerti altoatesini. C'è chi, invece, preferirebbe bruciare solo quanto prodotto in loco.

Per Theiner, peraltro, questo non sembra essere al momento il problema principale. Nei giorni scorsi l'assessore provinciale all'ambiente ha incontrato il commissario straordinario Penta e il vice commissario De Carlini per parlare del futuro dell'inceneritore.

Assessore, qual è la priorità in questo momento?

«Garantire la massima sicurezza dell'impianto ed evitare altri incidenti. Anche per questo, fino a quando non risolveremo il problema, accetteremo solamente ingombranti triturati e selezionati».

L'ultima volta si dice che possa essere stato un materasso a provocare l'incendio...

«Si tratta di ipotesi che nessun tecnico ha ancora confermato ufficialmente».

Dove intende far triturare i rifiuti provenienti dagli altri comprensori? A Bolzano o alla fonte?

«L'obiettivo è quello di smontare il vecchio inceneritore, smaltire il materiale non riutilizzabile e bonificare l'area. Entro Natale i tecnici dovrebbero dirmi quanto ci costa e quanto tempo servirà».

E poi cercherà un'intesa con Bolzano?

«Presenterò la soluzione trovata al commissario. Ci sono dei ruoli da rispettare e il termovalorizzatore si trova nel Comune di Bolzano».

È appena arrivato lo studio del Boku di Vienna sul cloro. Esso, oltre a darci suggerimenti sulle modifiche da apportare nei vari impianti, fa capire che spendiamo 5-600 mila euro di manutenzione oltre il previsto. È stupito?

«So che lo studio è arrivato ma non ho ancora avuto modo di studiarlo a fondo. Quindi rinvio questo genere di valutazioni. Anche perché ci sono problemi più urgenti».

Tipo?

«Smontare il vecchio inceneritore, bonificare l'area e creare un sito di pre-trattamento dei rifiuti. Conto di avere a breve un cronoprogramma il più preciso possibile».

E i rifiuti trentini?

«Risolviamo una questione per volta. Di sicuro entro febbraio dovremo prendere una decisione definitiva anche sulla questione».

©RIPRODUZIONE RISERVATA













Altre notizie

Attualità