Rifiuti, gli operatori Seab: «Raccolta pericolosa» 

Il sindacato. «Non sappiamo in quali condomini vivano persone malate o in quarantena» L’azienda: «Personale ridotto, a casa le riserve. Se qualcuno si ammala dobbiamo sostituirlo»



Bolzano. Non sono a diretto contatto con le persone, ma con i loro rifiuti pericolosi sì. Perché in città ci sono condomìni in cui c’è gente contagiata anche se asintomatica, e gente malata, e gente in quarantena. E loro hanno paura. Tantissima. Stiamo parlando degli operatori Seab: autisti, caricatori, operatori ecologici. Intanto, l’azienda ha distaccato quasi tutti gli amministrativi in telelavoro, ha ridotto i servizi e messo in ferie forzate parte del personale. Perché se qualcuno degli operai in servizio dovesse ammalarsi e altri colleghi entrati in contatto con questi finissero in quarantena, senza riserve non si saprebbe come garantire lo smaltimento rifiuti.

Racconta Maurizio Albrigo (Femca Cisl). «Dopo il primo e dopo il secondo decreto, Seab ha ridotto i ranghi. Si sono evitate tutte le situazioni di contatto diretto coi cittadini». In particolare, si è chiuso il centro di riciclaggio in Zona. «Entrata e uscita non sono separate, era impossibile garantire la distanza di sicurezza. Lo si è fatto per tutelare operatori e cittadini». Si sono sospese le attività straordinarie come la pulizia di piazza Erbe dopo la movida notturna. Sono stati sospesi gli spazzamenti notturni delle strade che sarebbero dovuti partire in questi giorni. «Abbiamo a casa 9 autisti, 4-5 caricatori, 2-4 operatori ecologici. Sono in ferie forzate, come gli altri 8 del centro di riciclaggio. Albrigo è preoccupato: «Gli addetti all’igiene urbana ancora oggi non sono in possesso di tutti gli strumenti per tutelare loro stessi. In pratica sono senza mascherine». Un esempio? «Il coordinatore degli operatori ecologici è andato di tasca sua a comprare un minimo di mascherine per i suoi. Ha speso 200 euro». Il personale, sostiene il sindacalista, «non è tutelato come prescritto dai decreti. È a rischio l’incolumità degli operatori. Nei condomìni dove ci sono contagiati, l’asporto dovrebbe avvenire con determinate cautele, e invece noi non sappiamo nemmeno quali siano. Svuoti i cestini stradali e non sai cosa ci trovi dentro. Pochi giorni fa mi hanno girato una foto: cestino ricolmo di mascherine usate. L’operatore era terrorizzato, per svuotarlo non sapeva come metterci le mani». Organizzare tutto, ammette Albrigo, non è semplice, ma si chiede all’azienda un ulteriore occhio di riguardo: «Mancano i dispositivi per disinfettare volante e cruscotto degli autocarri, guanti e mascherine sono carenti». Per rispettare le distanze di sicurezza, in cabina stanno autista e un solo caricatore, l’altro segue con un altro mezzo o avvinghiato all’esterno. Gli operatori ecologici girano soli. Ma la paura serpeggia. «Anche in officina, uno in un angolo, l’altro all’angolo opposto. Se portiamo una comunicazione per prenderla e appenderla arrivano coi guanti e una pinza. Tutti angosciati». Si sono differenziati gli orari per farsi le docce e si sono intraprese altre azioni. Ma non basta, «specie chi ha figli ha paura. I casi sono isolati, ma devo ammetterlo: c’è pure chi si è messo in malattia».

Da considerare infine i bolzanini, che non si stanno comportando affatto a dovere. Sono quasi tutti a casa, quindi lavori di giardinaggio a go go, pure sul balcone, svuotamento armadi e cantine. «Il centro di riciclaggio è chiuso, quindi finisce tutto per strada, nelle isole ecologiche. Il personale è allo stremo, perché è ridotto di numero e causa abbandono rifiuti deve lavorare più di prima». Albrigo ammonisce i bolzanini: «Per ora tenete in giardino i rifiuti verdi, e in cantina o in cortile gli ingombranti. Altrimenti non ce la faremo». Infine, un accorato appello: «Mi auguro che le coop che gestiscono raccolta umido e movimentazione bidoni adottino tutte le precauzioni necessarie per tutelare la salute dei lavoratori, come sta cercando di fare Seab nonostante tutte le difficoltà nel reperire i dispositivi di protezione individuale». DA.PA













Altre notizie

bolzano

Ada Negri, lavori da terminare. Ancora un anno nei container 

Edilizia scolastica. Il cantiere si protrarrà fino a febbraio, gli studenti torneranno nella loro scuola solo a settembre 2025 Archimede, in piedi l’ampliamento. A Druso Est la scuola dell’infanzia apre a settembre. Via Bari, cantiere al via entro l’anno


Davide Pasquali

Attualità