Cgil e ctcu: utenti tartassati 

Rincari della tariffa rifiuti i sindacati contro la Seab

BOLZANO. Sindacati e consumatori contro l’annunciato rincaro dell’8,5% della tariffa rifiuti previsto dalla Seab per il 2019. «Coinvolgere le parti sociali su tariffe che riguardano la generalità dei...



BOLZANO. Sindacati e consumatori contro l’annunciato rincaro dell’8,5% della tariffa rifiuti previsto dalla Seab per il 2019. «Coinvolgere le parti sociali su tariffe che riguardano la generalità dei cittadini e delle imprese eviterebbe le polemiche». Così la segretaria Cgil, Cristina Masera. «Bolzano è già una città cara per cui bisogna prestare la massima attenzione sulle tariffe».

Secondo la Cgil, le riduzioni delle tariffe attuate in passato, apprezzate dal sindacato, non possono legittimare un aumento dell’8%. «Capiamo l’esigenza di pareggiare il bilancio comunale, che a detta del sindaco Caramaschi prevede un deficit, ma non possiamo accettare che siano esclusivamente gli utenti, già tartassati, a dover sostenere questo costo», conclude la segretaria della Cgil altoatesina. Il Ctcu, invece, ieri ha scritto una lettera aperta al municipio, nella quale esprime il suo disappunto per la proposta avanzata dai vertici di Seab al Comune e invita il sindaco e i membri della commissione ambiente a valutare molto bene alcuni aspetti della questione e a rifiutare tale decisione. Il Ctcu invita a valutare, in particolare, «se da parte di Seab non sarebbe opportuno procedere ad una più attenta verifica dei costi in generale e di quelli connessi alla propria struttura dirigenziale e degli organi direttivi, procedendo anche ad un raffronto con quelli di analoghe società partecipate, gestrici di medesimi servizi e operanti presso altri Comuni in Italia o all'estero». Tali raffronti andrebbero inoltre resi “pubblici”, «nell'ottica del principio di una pubblica amministrazione massimamente trasparente (“di vetro”, per così dire) e in modo da fornire a tutti i cittadini, ma in particolar modo agli utenti che devono poi pagare, un quadro chiaro di quali siano i livelli di efficienza di una società che gestisce un così rilevante servizio, in relazione ad analoghe società, altrove operanti». In altri termini «Seab non può limitarsi a far intendere semplicemente che “questi sono i nostri costi di gestione del servizio” e, in base a tali costi, invitare il Comune a determinare la tariffa per l'anno successivo». Gli organi di Seab «dovrebbero dimostrare che la politica di gestione adottata dalla società risulta massimamente efficiente in relazione a parametri e valori oggettivi (ad esempio il costo del servizio per tonnellata di rifiuto conferito), applicati altrove per analogo servizio e mirare al contenimento non solo dei costi di alcuni servizi, ma anche di quelli che incidono maggiormente sul bilancio della partecipata – leggasi compensi dei propri vertici aziendali e dei propri organi direttivi». (da.pa.)













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