Risanamenti edilizi: l’elenco dei lavori liberi da burocrazia

Approvato dalla giunta la lista degli interventi-soft Lo sgravio fiscale vale lo stesso ma senza tante «scartoffie»


di Davide Pasquali


BOLZANO. Visti gli allettanti incentivi fiscali e l’anticipo provinciale che partirà il 1° luglio, cresce il desiderio di ristrutturare casa. Ma prima c’è pur sempre da affrontare l’italica burocrazia... Ora, il Comune ha deciso di venire incontro ai committenti, compreso il semplice bolzanino digiuno di normativa edilizia, pubblicando l’elenco degli interventi di risanamento per così dire soft, nel senso che non abbisognano di particolari autorizzazioni. Insomma, lo sgravio fiscale vale lo stesso, ma senza tante scartoffie. L’atto di indirizzo in materia di applicazione del regolamento edilizio, elaborato dal direttore dell’ufficio gestione del territorio Franco Barducci e dal caporipartizione Stefano Rebecchi, è stato approvato dalla giunta.

La legge di stabilità. Ha confermato la proroga al 31 dicembre 2014 del bonus ristrutturazione del 50% sull'imponibile Irpef e dell'Ecobonus del 65%. In Comune, così scrive l’archittetto Barducci, «si è dunque reso necessario esaminare, alla luce delle numerose richieste di chiarimento giunte agli uffici nel corso di questi primi sei mesi di applicazione dell'allegato energetico al regolamento edilizio, quali siano gli interventi che, pur usufruendo degli sgravi fiscali, non richiedono alcun titolo abilitativo o, al massimo, necessitano di una semplice comunicazione di inizio lavori con indicazione della data presunta di fine lavori».

Via gli ostacoli. Si è dunque deciso di semplificare le procedure amministrative, prosegue Barducci, «tutelando al tempo stesso l'economicità e l'efficienza del procedimento, senza aggravarlo e per agevolare il cittadino nelle relative richieste di contributo e finalizzarle anche alla detrazione fiscale per il risparmio energetico». In caso di sostituzione dei serramenti e di rinnovamento delle finiture esterne, qualora l'edificio risulti esistente e già dotato di impianto di riscaldamento, «si è sottoposto all’attenzione della giunta municipale se nell'ambito degli interventi di rinnovamento citati non si potesse emanare una direttiva interpretativa». Più chiara. La giunta ha accolto.

La direttiva. Sono considerate opere di manutenzione ordinaria e quindi attività libere e non soggette a richiesta di titoli abilitativi al Comune «le opere di riparazione, di rinnovamento e di sostituzione delle finiture esterne degli edifici purché ne siano conservati i caratteri originari». Niente autorizzazioni in caso di: riparazione e sostituzione di infissi, serramenti, lucernari (anche a raso tetto, tipo Velux), portoni, cancelli, serrande e vetrine (e porte d'ingresso) dei negozi (eventualmente anche utilizzando materiali diversi), senza alterarne le caratteristiche quali sagoma, colori, disegno e dimensioni delle parti apribili e trasparenti; niente autorizzazione nemmeno per il ripristino della tinteggiatura, degli intonaci e dei rivestimenti delle facciate con materiali aventi le stesse caratteristiche e colori di quelli preesistenti; e ancora per la pulitura delle facciate e la sostituzione parziale del manto di copertura e dell’orditura secondaria del tetto, senza alcuna modifica della sagoma, della pendenza e delle caratteristiche della copertura; sono ricomprese anche riparazione e sostituzione delle grondaie, dei pluviali e dei comignoli, pure con materiali diversi; e anche la riparazione dei balconi, delle terrazze e relative ringhiere e parapetti. Si cita anche l’installazione di grate, limitatamente al vano finestra o porta; l’applicazione delle tende da sole e delle zanzariere; i rifacimenti delle pavimentazioni esterne di cortili, patii e cavedi e, infine, la riparazione delle recinzioni. La direttiva è valida per edifici di qualsiasi categoria catastale: abitazioni, uffici, negozi, attività produttive e artigianali ecc.

©RIPRODUZIONE RISERVATA













Altre notizie

Attualità