OGGI IL VERTICE SULLA SICUREZZA

Rispoli:«Niente allarmismi e nessuno spazio alle ronde»

BOLZANO. La prima considerazione del procuratore Guido Rispoli è rassicurante. «Non è opportuno fare allarmismi - puntualizza il procuratore - perchè la situazione dell’ordine pubblico e della...



BOLZANO. La prima considerazione del procuratore Guido Rispoli è rassicurante. «Non è opportuno fare allarmismi - puntualizza il procuratore - perchè la situazione dell’ordine pubblico e della sicurezza in provincia di Bolzano è assolutamente sotto controllo ed i dati statistici lo dimostrano». Resta l’allarme sociale provocato dalle ultime disposizioni del governo scattate nel tentativo (riuscito) di svuotare le carceri italiane ove il sovraffollamento aveva più volte provocato l’intervento degli organismi europei.

Oggi per un magistrato è molto più difficile di una volta disporre la custodia cautelare in carcere nei confronti di chi delinque. In effetti le nuove disposizioni impongono ad un giudice una valutazione di previsione sulla pena che in sede di giudizio potrebbe essere inflitta all’imputato. Se la previsione di condanna non supera i tre anni, non è possibile applicare la custodia cautelare in carcere ma solo gli arresti domiciliari. A livello di opinione pubblica gli effetti sono pesanti. Un ladro che viene colto in flagranza di reato non finisce più in carcere al pari, ad esempio, di uno spacciatore di droga (a meno che non vengano contestate determinate aggravanti). Che fare? «Si tratta di utilizzare le norme di cui disponiamo - afferma il procuratore Rispoli che oggi prenderà parte al vertice istituzionale sulla sicurezza - attualmente le norme prevedono delle misure alternative rispetto al carcere e cioè sostanzialmente gli arresti domiciliari. Sotto il profilo della sicurezza questo di per sè non è un danno perchè il cittadino arrestato si trova comunque agli arresti nella propria abitazione e non può commettere reati. Preoccupa però l’effetto di queste nuove norme sotto il profilo della prevenzione e della deterrenza». Sull’ipotesi ronde (costituite dai cittadini) il procuratore è nettamente contrario. «La sicurezza dev’essere garantita dallo Stato e dalle forze di polizia». (ma.be.)

©RIPRODUZIONE RISERVATA













Altre notizie

Attualità