Ritrovati i gioielli rubati in casa

I carabinieri hanno rinvenuto la refurtiva in un negozio che acquista preziosi in cambio di contante


di Aldo De Pellegrin


BRUNICO. L'occasione, si sa, fa l'uomo ladro. Se poi, come capita fin troppo spesso al giorno d'oggi, esiste anche la possibilità di liberarsi rapidamente della refurtiva, incassando in contanti e con relativamente pochi problemi, almeno per chi è abituato a vivere ai margini della legalità, una parte del suo valore, le occasioni finiscono con il moltiplicarsi, soprattutto ai danni delle fasce più deboli ed indifese della popolazione. La storia, che si inserisce nel reiterarsi di incursioni furtive che, nonostante gli sforzi e l'attenzione delle forze dell'ordine, si stanno moltiplicando anche sul nostro territorio, almeno questa volta però ha avuto un lieto fine culminato nella restituzione integrale del maltolto, anche se il sapore amaro di una incursione ladresca subita nella propria abitazione è sempre difficile da riassorbire e da dimenticare.

La vicenda ha avuto inizio una decina di giorni fa a Perca, dove in pieno giorno la titolare di un centralissimo bar che una volta era anche albergo, ha subito il furto di tutti i suoi gioielli da parte di uno sconosciuto che ha evidentemente approfittato dell'impegno della donna con i clienti del suo locale per introdursi nell'appartamento soprastante all'esercizio e compiervi la razzia. L'incursione ed il furto di almeno una dozzina di oggetti d'oro, appartenuti al vissuto della signora ed alla storia della sua famiglia, sono stati scoperti più o meno solo all'ora di chiusura dell'esercizio e subito denunciati ai carabinieri di Brunico, i quali hanno immediatamente avviato le indagini volte ad individuare l'autore del reato e, per quanto possibile, anche al recupero della refurtiva. La presenza di uno sconosciuto, in un paesino piccolo e tranquillo come Perca dove più o meno tutti si conoscono per nome e cognome, non è certo passata inosservata e, all'avvio delle indagini delle forze dell'ordine, è stata anche puntualmente notificata ai carabinieri i quali, a loro volta, hanno rapidamente tratto le conclusioni del caso. Sono così stati passati al setaccio tutti gli esercizi che esercitano legalmente la compravendita di oro e preziosi usati, proliferati grazie alla crisi anche in Alto Adige e che sono obbligati per legge a conservare per almeno 10 giorni dall'acquisto ogni tipo di gioiello che poi viene avviato normalmente al riciclo o alla fusione quando si tratta di metalli preziosi, ed i risultati non si sono fatti attendere. Quasi alla scadenza dei termini di conservazione infatti, la refurtiva è stata rinvenuta e riconosciuta dalla proprietaria in un negozio di Bressanone che l'aveva acquistata pochi giorni prima per alcune centinaia di euro da uno straniero che aveva regolarmente fornito i suoi documenti di identità, che del resto sono obbligatori per tali compravendite. Mentre i gioielli sono stati sequestrati e restituiti alla legittima proprietaria, lo straniero, riconosciuto fotograficamente anche da alcuni testimoni di Perca, è stato denunciato, ancorchè al momento irreperibile, per furto in abitazione.













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