Ritrovato morto l’escursionista disperso
Dopo giorni di ricerche, recuperata la salma di Manfred Niederkofler, 56 anni, di Rio Pusteria. Era precipitato per 200 metri
ANTERSELVA. È stato ritrovato ieri, senza vita, il corpo di Manfred Niederkofler, l’escursionista 56enne di Rio Pusteria che non dava notizie di sé da metà dicembre. L’hanno ritrovato nel primo pomeriggio due escursionisti impegnati in una traversata nelle Vedrette di Ries, nell’omonimo parco naturale e ad una quota intorno ai 3 mila metri nei pressi del bivacco più a monte rispetto al rifugio Vedrette di Ries. Secondo una prima ricostruzione di quanto potrebbe essere accaduto, l’uomo, uscito per una gita in solitaria, è scivolato su terreno roccioso e quindi lungo un nevaio, schiantandosi dopo una caduta di circa 200 metri e morendo sul colpo. La salma è stata recuperata dagli uomini del soccorso alpino di Anterselva e trasportata a valle e quindi nella cappella mortuaria di Anterselva dall’equipaggio dell’elicottero Pelikan 2.
Sportivo e abituato a uscite ed escursioni in montagna anche da solo, con il suo silenzio Niederkofler, che gestiva una malga in valle, non aveva inizialmente destato allarme. Ma nella giornata di Natale, domenica, visto il prolungarsi della sua assenza e l’impossibilità di mettersi in contatto via telefono cellulare, il fratello ha messo in moto la macchina delle ricerche. Senza esito fino a ieri.
Nelle ricerche di Niederkofler sono scesi in campo un centinaio di uomini dei vigili del fuoco di Anterselva di Mezzo e di Sotto e di Vila di Sopra, delle squadre di soccorso alpino di Valdaora, Anterselva e Val Pusteria e delle unità cinofile del Cnsas. Un folto gruppo di tecnici ed esperti dell’ambiente montano, supportato dall'elicottero Pelikan 2, dal centro di protezione civile e dai carabinieri di Anterselva.
Le ricerche si sono da subito concentrate nella zona di malga Grente Alm e nel gruppo delle Vedrette di Ries, dove si presumeva che Niederkofler si fosse avventurato, pur non avendo informazioni precise sulla destinazione scelta dall’alpinista. Il suo cellulare non suonava da giorni e l’azione dei soccorritori è stata complicata in particolare dal vento forte intorno ai 3 mila metri di altitudine.
Vento che si è aggiunto alle temperature rigide e alle difficoltà di un’area a tratti impervia. Ogni giorno, si è andati avanti a battere la zona fino a metà pomeriggio e, di giorno in giorno, le speranze di trovare Niederkofler ancora in vita si assottigliavano, considerando l’ambiente montano in cui l’uomo presumibilmente si trovava. Ieri, il ritrovamento della salma ha confermato purtroppo i timori.