Rizzolli: chiudete i negozi. Ma lui vendeva la birra

Adunata: esortava gli altri ad abbassare le serrande, ma lui ha sistemato il bancone con il tricolore. Il caso segnalato in Comune


di Valeria Frangipane


BOLZANO. Ha provato a resistere ma non ce l’ha fatta ed adesso a suo carico c’è una segnalazione che i tecnici del Comune stanno verificando. Thomas Rizzolli - che immediatamente prima dell’Adunata aveva invitato i colleghi ad abbassare le serrande «perchè tanto le penne nere non vengono mica a Bolzano a fare shopping» - nei giorni del gran pienone ha piazzato in via dr Streiter, davanti ai suoi negozi di cappelli e scarpe, un bancone per spillare birra alla spina ed ha messo all’opera una procace signora che ha dispensato sorrisi e “bionde” ai “veci”. Per onorare nel migliore dei modi i “bocia” per un momento si è dimenticato della Heimat ed ha scovato un tricolore che ha fatto orgogliosa mostra di sè con l’asta infilata nel vaso accanto ad un cipressetto. «Pecunia non olet» dicevano i romani «il denaro non ha odore» e Rizzoli il latino lo sa molto bene. Ma l’operazione non è piaciuta a qualche suo diretto concorrente che ha segnalato la cosa in Comune. Pronte sono partite le verifiche per capire se avesse chiesto o meno l’autorizzazione. Ricordiamo infatti che se i titolari di bar e ristoranti potevano fare a meno di chiedere il permesso, la stesso principio non valeva però per tutti gli altri negozi. Rizzolli potrebbe anche obiettare, visto che è titolare del ristorante di via Francescani che sta poco più in là, ma in Comune spiegano che allora avrebbe dovuto spostare la spina altrove. Comunque finisca è la situazione tutta a sollevare indiscutibile imbarazzo. Domenica 13 maggio - poco prima dell’Adunata - i negozianti tutti si chiedevano se era il caso di alzare o abbassare le serrande. I rappresentanti dei commercianti del centro storico, e in particolare soprattutto il mondo sudtirolese, aveva invitato i colleghi a tenere chiuso per scarso profitto d'impresa. Thomas Rizzolli dell'Unione Commercio era stato tra i più espliciti ed aveva dichiarato che i negozi dovrebbero tenere le serrande abbassate non per motivi di sicurezza ma perché ci saranno ben pochi affari da concludere con una fiumana di gente che non può girare tutto il giorno con le borse dello shopping. «Per qualcuno è una scelta dettata dalla prudenza - aveva detto Rizzolli - perchè decine di migliaia di persone possono anche spaventare. Ma per quasi tutti si tratta di fare i conti con una situazione particolare. Nel senso che una folla così non è portata a fare acquisti che vadano oltre il piccolo souvenir: l'eventuale acquirente sarebbe costretto a portare con sé la merce per ore, in mezzo alla folla. Quindi nessun commerciante, a parte i ristoratori e i gestori di bar, può intravedere la possibilità di fare affari tenendo aperto il 13 maggio. Non è un gesto "contro" la sfilata, una considerazione di opportunità. Non credo che gli alpini vengano a Bolzano per fare shopping». Per fare shopping no ma per bere birra sì e Rizzolli, da commerciante di classe, li ha accontentati.

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