Roghi a Lagundo: attesa per gli esami del Ris

Saranno analizzate le tracce biologiche rinvenute sui luoghi dei vari incendi Alcune testimonianze inchioderebbero una donna. Il sindaco: «Abbiamo paura»


di Ezio Danieli


LAGUNDO. A Lagundo in pochi riescono a dormire. Da una ventina le notti sono infatti agitate. Non passano 48 ore che non si sviluppi un incendio. Sono tutti piccoli roghi, ma ripetitivi. I carabinieri il loro lavoro l'hanno fatto. A tal punto che hanno identificato una donna, l'hanno anche portata in caserma per interrogarla. Di più, per il momento, non vogliono dire. Ma si sa che i militari dell'Arma sono in possesso di precise testimonianze oltre che di tracce biologiche della donna. Tracce che sono all'esame dei Ris. La donna, secondo quanto è stato possibile apprendere, avrebbe continuato ad agire sempre nelle stesse ore della notte. L'ultima a Plars di Mezzo dove ha appiccato il fuoco ad una catasta di legno. La serie dei roghi ha già portato alla distruzione di una Vespa e di un bidoncino dei rifiuti, poi è stato "attaccato" un deposito di legna, poi ancora il cantiere presso l'ex Oga ed un garage oltre ad un piccolo escavatore. Alle 1.15 di giovedì nuovo allarme, a Plars, con grande spiegamento di forze. «La gente non riesce più a dormire - ha detto ieri pomeriggio in una conferenza stampa il sindaco di Naturno Ulrich Gamper, affiancato dall'addetto stampa dei pompieri Matthias Gamper e dal comandante dei vigili del fuoco volontari Johann Gamper - ma le indagini hanno portato alla raccolta di numerosi indizi per cui questa situazione è destinata presto a terminare». Da parte dei pompieri è stato fatto un elenco di tutti i controlli effettuati lungo le vie del paese ed anche nelle parti più periferiche. «Lo spiegamento di uomini e mezzi è sempre consistente ma più di tanto non possiamo fare - ha detto il comandante - Speriamo che prima o poi il piromane venga identificato e messo in condizione di non creare altri guai». Johann Gamper ha anche confermato che «proprio durante i controlli che facciamo ogni notte, vediamo molte finestre illuminate. La gente non riesce a dormire, ha paura». Lo stesso sindaco ha partecipato ai controlli notturni. «Mi rendo perfettamente conto dell’apprensione che si è creata fra i residenti ed anche fra i turisti. Confidiamo nel lavoro degli inquirenti e nella bontà degli indizi che finora sono riusciti a raccogliere», conclude Ulrich Gamper. Già gli indizi. Secondo i carabinieri, che non hanno smesso un istante di indagare, vi sarebbero stati anche dei riconoscimenti della donna che è la sospettata numero uno della serie di roghi dolosi che si sono verificati a Lagundo. I militari dell'Arma stanno attendendo l'esito delle verifiche sulle tracce biologiche trovate nei pressi dei luoghi dove è stato appiccato il fuoco. Se avranno la conferma dei loro sospetti, per il o la piromane sarebbe la fine delle incursioni con il cerino in mano.

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