Rogo al Soul Kitchen, giallo sull’innesco

Le fiamme sono partite dai rifiuti in veranda, gli investigatori non escludono nulla: passata al setaccio la storia del locale


di Alan Conti


BOLZANO. “Non si esclude nulla”. È la frase che gira attorno all’indagine del rogo che ha distrutto l’esterno dell’ex disco Soul Kitchen in via Buozzi. Esiste, dunque, un giallo attorno all’innesco. Si parte dalle certezze: la scintilla si è “accesa” nella zona delle immondizie accatastate in veranda. Come e perchè sia successo resta un mistero. I vigili del fuoco di Bolzano stanno lavorando a una descrizione tecnica di quanto accaduto, mentre la squadra mobile della polizia coordinata da Giuseppe Tricarico sta ricostruendo il quadro generale attorno al locale. Storia dei proprietari, eventuali interessi e passaggi di proprietà sono sotto la lente di ingrandimento degli investigatori, compreso il cittadino cinese (da 20 anni a Bolzano) che ne ha rilevato la proprietà all’asta fallimentare. Sicuramente il destino della struttura era quello di essere ristrutturata, ma non si sa con quale esito finale. L’ipotesi del dolo, presenta lati oscuri.

A differenza da quanto sembrava nelle prime ore il senza tetto di origine africana che “abitava” la veranda del Soul Kitchen l’altro pomeriggio si trovava in ospedale. Lo stesso orario dell’incendio è quantomeno insolito per fiamme non fortuite: in piena luce e con molta gente all’interno del bar Mario che sta esattamente a fianco. Senza contare il movimento determinato dalla Fiera “Hotel” in corso in questi giorni. La Procura, nel frattempo, sta per aprire un’inchiesta.

Il viaggio nel locale bruciato

L'odore di bruciato è ancora presente e forte nell’area di via Buozzi. Nel nero della cenere e del fumo, però, resta ancora evidente quel che è rimasto della discoteca. La linea di danni sembra tracciata con il righello: all'esterno tutto carbonizzato, all'interno mura e disposizione come se non fosse accaduto nulla, al di là delle finestre scoppiate e delle porte divelte (bruciate anche loro, ma staccate dai vigili del fuoco per l'intervento). Nell'area esterna rimangono ben visibili i sacchi di immondizia e i vestiti accatastati. Poco più in là una rete di un materasso ed un forno. Le pentole e un minimo di stoviglie confermano il racconto di alcuni vicini: a volte in quel piccolo angolo di degrado si cucinava.

Poi ancora una bicicletta e qualche oggetto di vita quotidiana.

L'interno del locale, come detto, è rimasto integro e ancora molto simile a quella che era la sua conformazione qualche anno fa.

Alcune bottiglie di bibite di plastica intatte appoggiate su un bancone dimostrano, invece, che le fiamme non sono arrivate a toccare la parte interna.

Nero e con qualche danno è anche il “dehors” del bar Mario, il locale a fianco. Anche qui, fortunatamente, lo spazio al chiuso non è stato lambito dalle fiamme.

Resta lo scenario dell'esterno che, in ogni caso, è coperto da assicurazione.

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