Rogo alle Acciaierie di Bolzano, 22 in cassa integrazione
Bloccato il reparto fonderia dopo l’incidente di venerdì notte: l’attività potrà ricominciare solo a metà dicembre
BOLZANO. Cassa integrazione di cinque settimane alle Acciaierie per 22 operai, mentre 26 saranno distaccati in altri settori dello stabilimento.
È il risultato dell’incontro di ieri pomeriggio tra i sindacati - Fabio Parrichini (Cgil), Claudio Voltolini (Cisl), Giuseppe Pelella (Uil) - e i vertici della società - rappresentata dal direttore dello stabilimento Alessio Cruciani e dal capo del personale Giacomo Crosta - dopo l’incendio sviluppatosi nella notte tra venerdì e sabato, quando il materiale refrattario (mattoni per intenderci) del forno, dove si raggiungono temperature di 1800 gradi, non ha trattenuto la colata e l’acciaio allo stato liquido è uscito, provocando l'incendio che ha causato danni importanti all’impianto.«Da un primo esame dell’accaduto - spiega Pelella - la proprietà ha escluso che l’incidente sia stato causato da errori o negligenze dei dipendenti; si tratterebbe di un guasto di carattere tecnico sul quale sono in corso gli accertamenti».
L’azienda ha calcolato che ci vorrà circa un mese per riparare i danni provocati dal rogo: ciò significa che il reparto fonderia non riprenderà l’attività prima del 12 dicembre.
Si calcola che al momento lo stabilimento di via Volta, con il reparto fonderia fermo, abbia un’autonomia di circa 15 giorni, per far lavorare gli altri reparti. In attesa dunque che il forno torni in funzione regolarmente, la materia prima verrà fatta arrivare da Vicenza, dove c’è l’altro stabilimento che fa capo alla famiglia Amenduni.
C’è il rischio però che i tempi possano essere più lunghi. «Per questo - dice Parrichini - c’è l’impegno da parte dell’azienda ad incontrarci a fine mese, per fare il punto sullo stato di avanzamento dei lavori».
Al momento la soluzione individuata è l’unica possibile, di questo ne sono convinti i sindacati, anche se ovviamente per i 22 operai dei 48 complessivi del reparto fonderia che si trovano da sabato in cassa integrazione, è una perdita pesante a livello di stipendio.
«Per questo - spiega Voltolini - l’azienda ha deciso di venire incontro ai dipendenti in cassa integrazione con un contributo di 200 euro. È un peccato che la fonderia si debba fermare proprio ora che la proprietà ha investito parecchio in diversi reparti per rendere le Acciaierie ancora più competitive».