Caduto con il parapendio durante una gara internazionale a Blomfontein, 700 chilometri da Città del Capo

Rolando Durogati è grave in Sudafrica

L'esperto istruttore ha riportato diverse fratture ed è ricoverato in stato di coma


Ezio Danieli


MERANO. Rolando Durogati, vice presidente del Tyrolfly Adlerhorst, è in gravi condizioni. È precipitato con il parapendio in un allenamento in Sudafrica. L'incidente si è verificato domenica a circa 700 chilometri da Città del Capo. Lì Durogati, assieme ad un nutrito gruppo di piloti di tutto il mondo, partecipava al «Karoo Fly de Aar», una sorta di premondiale. Era l'unico italiano. Cosa sia accaduto non è stato possibile accertarlo.

L'unica cosa certa è che Rolando Durogati è in gravi condizioni: ha riportato numerose fratture e sarebbe in coma in una clinica privata a Bloemfontein. Ieri pomeriggio è decollato alla volta del Sudafrica il figlio Aaron che dovrà rendersi conto di quanto accaduto al padre e quindi definire cosa bisogna fare per riportare Rolando in Europa. La famiglia Durogati, appena saputo di quanto accaduto, ha preso contatti con la Farnesina che ha allertato la sede diplomatica italiana a Città del Capo.

Qui un aiuto prezioso è stato fornito dalla segretaria del console, la signora Cicogna. Le indicazioni sono state precise e tali da consigliare l'immediata partenza di Aaron per il Sudafrica. Le condizioni di Rolando Durogati sarebbero gravi: si parla di stato di coma a seguito delle lesioni riportate nella caduta. Magda, la moglie di Rolando, chiede a tutti gli amici di avere pazienza. Sa poco o niente di quanto accaduto. «Bisognerà attendere che mio figlio arrivi a Bloemfontein: soltanto allora potrò avere informazioni più dettagliate. Speriamo in bene». La signora Durogati chiede, con grande cortesia, di non essere disturbata «Anche perchè non so cosa rispondere a chi mi fa troppe domande su quanto è successo domenica».

Rolando Durogati, l'esperto istruttore di parapendio, è stato già protagonista di alcuni gravi incidenti. Nel luglio del 2002 era precipitato sui prati di Tirolo. Si era fratturato una vertebra lombare ed era stato ricoverato ad Innsbruck. Di quell'incidente aveva raccontato che «Katia, la ragazza che volava con me, non si era accorta di nulla. Avevo cercato di gestire al meglio la situazione grazie all'esperienza di migliaia di ore di volo. Dopo aver volato tutto il giorno con i miei attrezzi, avevo provato la nuova vela, adatta ad un peso compreso tra i 140 ed i 220 chili. Un primo lancio, con un carico prossimo al range superiore, era andato per il meglio. Nel secondo, con un peso inferiore, la vela non volava, ma scendeva verticale come un paracadute. Forse per il poco peso o per l'umidità.

Non c'era vento, le condizioni erano ottimali. Avevo cercato quindi di governare la discesa verso un punto d'atterraggio sicuro ma la discesa era frenata, la velocità molto ridotta». Durogati - fra le varie esperienze, alcune delle quali in coppia anche con il figlio Aaron mattatore nella disciplina - aveva volato anche dai Masi della Muta fino all'ippodromo di Maia con Gianna Nannini: la cantante era stata preparata psicologicamente da Rolando a quest'esperienza.

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