Roma, si tratta per evitare l’escalation 

I rapporti con il governo. Rischio impugnazione, la Provincia risponde «punto su punto» alle contestazioni contro la legge provinciale Gelo con Boccia. Durnwalder e Vettori: «Avevamo proposto una seduta speciale della commissione paritetica sul Covid. Non ci hanno risposto»



Bolzano. Nella Svp la consegna è: toni bassi con il governo. Per il momento. La Provincia sta ultimando la risposta alla lettera del ministro Francesco Boccia che contiene 25 punti di contestazione alla legge provinciale sulle riaperture. È il passo che precede l’eventuale provvedimento di impugnazione, annunciato da Boccia. I rilievi degli uffici ministeriali vanno ben oltre l’assenza dei protocolli nazionali Inail, su cui si era concentrato Boccia nei giorni scorsi e riguardano una serie di presunti superamenti delle competenze provinciali. Le controdeduzioni tecniche preparate dagli uffici provinciali mirano a evitare o ridurre al massimo la portata dell’impugnativa. «Risponderemo punto per punto», ribadisce il presidente Arno Kompatscher. Poi c’è la partita politica giocata sui rapporti tra Svp e governo, con la minacciata rottura del sostegno in Parlamento.

Intanto trapela un altro motivo di attrito con Boccia. Prima della discussione in consiglio provinciale del disegno di legge sulle riaperture, Meinhard Durnwalder, Manfred Schullian e Carlo Vettori, componenti di nomina locale della Commissione dei Sei, hanno scritto al presidente della paritetica Antonino Ilacqua. «Gli abbiamo proposto una seduta in teleconferenza della commissione per fare il punto sulle norme di attuazione in sospeso e soprattutto un confronto sui margini di manovra della Provincia rispetto alla pandemia», riferisce Vettori. Non è arrivata alcuna risposta ufficiale. «Poteva essere una occasione di confrontarci, prima che si aprisse lo scenario dell’impugnazione. Peccato», conferma Durnwalder. Il senatore è tra i più scettici nella Svp sul sostegno al governo Conte bis: «Vediamo come procederà questa storia dell’impugnativa. Prima di tutto, se arriverà. Secondo, e mi auguro assolutamente di no, se sarà accompagnata da una richiesta di sospensione della legge. Terzo, quanto articolata sarà l’eventuale impugnativa. Se dovesse essere una sorta di rivendicazione centralista rispetto ai poteri statutari della Provincia, avremmo un grosso problema politico riguardo ai nostri rapporti con il governo. Perché le impugnazioni prima o poi arrivano a sentenza». Julia Unterberger, capogruppo al Senato, è invece tra gli sponsor più convinti della collaborazione con la maggioranza a Roma. Nei suoi contatti con il premier Conte e altri fa passare un messaggio: «È da questa estate che faccio di tutto per garantire una collaborazione leale della Svp. Il nostro partito non chiede mai un posto di governo, ci aspettiamo un atteggiamento altrettanto leale. Le aperture differenziate tra regioni sono la scelta giusta e infatti anche le altre regioni ora si allineeranno a noi. Una impugnazione non è un dramma, il punto è come sarà articolata».

Renate Gebhard (capogruppo Svp alla Camera) aggiunge:«La quantità dei punti contestati non promette nulla di buono. Sembra che alcuni esponenti della maggioranza abbiano cercato di fare abbandonare al ministro Boccia la linea dura e centralista. Vedremo. Se ci costringono, siamo pronti a rompere e non concedere più i nostri voti». FR.G.

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