Romina, da Salorno alla miseria delle favelas

Coller, operaia di 28 anni, volontaria con Pizzini e il team di Trentino Insieme È entrata nel carcere di Bahia per aiutare i bambini che nascono dietro le sbarre


di Massimiliano Bona


SALORNO. Un’esperienza unica, dalla miseria delle favelas brasiliane (e di città come Manaus e Salvador de Bahia) alla scoperta di una piccola parte della foresta amazzonica e delle ragioni dei nativi dell’area di Xixuaù. A viverla è stata Romina Coller, operaia di Salorno di 28 anni, che si è unita al gruppo di “Trentino Insieme”. A contagiarla è stato Rolando Pizzini, scrittore di Salorno e insegnante di religione e arti marziali, che da anni si batte per i nativi sudamericani ma anche per gli aborigeni australiani.

Un’avventura che la stessa Coller, al suo ritorno in Bassa Atesina, ha definito «emozionante e di crescita interiore». Romina ha preso coscienza della società del nuovo Brasile visitando le favelas ed entrando anche nel carcere femminile di Salvador de Bahia, dove “Trentino Insieme” aiuta i bambini che nascono e crescono nel penitenziario.

Ma ciò che più ha colpito l’operaia di Salorno è stata l’opportunità «di vivere assieme ai nativi amazzoni ma anche a caimani, lontre giganti, delfini, tarantole e tantissimi altri animali». L’associazione - racconta Pizzini - da anni, infatti, è impegnata, in una serie di progetti, nell’area di Xixuaù, un territorio vasto 200 mila ettari. Assieme ai nativi, Rominaha così potuto apprezzare la natura originaria, selvaggia ed ora protetta grazie anche agli sforzi di “Trentino Insieme”. «Come presidente dell’associazione - racconta Pizzini - sono orgoglioso di come questa ragazza sia riuscita a vivere nella natura». Sempre nell’ambito di questo progetto il «Moto Club Salorno» ha donato alcune magliette ai nativi che proprio la Coller ha distribuito. Per coinvolgere ancora di più la comunità locale Pizzini ha organizzato un’altra iniziativa per il 9 settembre al Muse di Trento. «Una delegazione indigena proveniente dalla Comunità di Xixuaú, nel cuore della foresta amazzonica brasiliana, visiterà per la prima volta la nostra regione per offrire al pubblico una testimonianza diretta sulla condizione sociale dei popoli nativi e sull’importanza delle foreste tropicali». Tra l’altro la mostra fotografica al Muse intitolata “Foreste di vita” - che doveva chiudersi il 5 ottobre - proseguirà invece fino a dicembre.

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