Ronchetti: «Pendolari, il nodo è ponte Roma»

Il comandante dei vigili: «Lì le auto in ingresso col bollino sono una su cento» Ztl: si parte dalle vie Stazione, Alto Adige, Grappoli, Bottai e Francescani


di Paolo Campostrini


BOLZANO. Ticket (eventuali) d'ingresso, Ztl, telecamere, pendolari ansanti ai semafori, vie d'accesso e di deflusso, ansie da rotonda e ponti intasati: alla fine, i nodi bolzanini passano tutti da loro, dai vigili. Via Galilei 23, primo piano, ecco la trincea. È lì il fortilizio di Sergio Ronchetti. Scusi comandante, qui sembra vogliano mettere i ticket per chi entra da viale Druso...». Decide la giunta. Io sono un esecutore. Ma direi che se va fatto un discorso sui pendolari suggerirei di fare una puntata a ponte Roma. Lì le auto col bollino sono una su cento...». Dove passano oltre 30 mila auto al giorno. Ecco il problema. Si rischia di filtrare da un lato ma di far esplodere dall'altro. «Ci vuole un piano complessivo sugli accessi. E viale Druso è solo un lato», dice Ronchetti. Che intanto prepara la nuova Ztl in centro con novità telecamere. «Questo è il fronte adesso».

Quando partite con la Ztl?

«A marzo, in via sperimentale. Un'area ristretta, chiusa da via Stazione, via Alto Adige, ingresso piazza Walther, via Grappoli, via Bottai e Francescani».

E i vigili?

«Il controllo umano lascia sempre dei varchi. E poi noi siamo sempre il parafulmine. Dannati vigili, pensano solo a far multe dice la gente? Bene, adesso ci sarà la tv. Non si scappa».

Il sindaco dice: no alle telecamere per la sicurezza, sì a quelle di controllo traffico. Ma forse potete prendere due prede in una...

«Il sindaco ha le sue ragioni. Noi organizziamo quello che il Comune decide. Tuttavia, è evidente che le telecamere possono avere una doppia funzione. Un deterrente per chi entra senza permesso ma anche un freno per eventuali malintenzionati. Quello che la tv riprende possiamo usarlo noi ma anche la polizia. O la magistratura. È una buona cosa, speriamo vada bene».

Ci sono dei dubbi?

«Va modulata. Per questo parte sperimentalmente. A Verona, Bologna, Firenze sono state un successo. Gli automobilisti si sono abituati e pochi sgarrano».

Lei attende come una liberazione anche chi viene quotidianamente arrotato da decine di furgoni che sfrecciano tra i tavolini dei bar.

«È così. L'attività dei fornitori è una babele. La Ztl sarà rigorosa. Probabile che rimoduleremo in parallelo le ore d'accesso, allargandole di mattina, magari 6-10, ma stringendole nel pomeriggio. M l'ideale sarebbe un punto logistico e mezzi ecologici in comune».

Tante città hanno regolato anche i pendolari. In gran parte facendoli pagare. Milano, Londra. Vuoi venire da noi? Ecco la tariffa.

«È una possibilità. Ma metterla in pratica è un'altra cosa. Non ci è stato chiesto nulla in proposito e quindi è un'idea personale, ma le dico: che facciamo, mettiamo i filtri in viale Druso e non in via Roma? Suggerirei di venire qualche minuto ad osservare, come facciamo noi tutte le mattine, le auto che arrivano dal sottopasso di Oltrisarco: quelle bolzanine si contano sulle dita di una mano. Quasi certamente, nelle prime ore della giornata, via Claudia Augusta, via Roma e viale Venezia hanno più traffico di viale Druso».

Dunque?

«Dovremo mettere in campo una valutazione complessiva degli afflussi in città. Altrimenti guardiamo al problema con un occhio solo».

Forse si pensa a viale Druso perchè lì il quartiere è sul piede di guerra, come in via Vittorio Veneto?

«L'emergenza in viale Druso è emersa subito con più nitore. Ma non c'è solo quella. Lì ci sono le auto da Merano e dall’Oltradige, a ponte Roma quelle di Laives e della Bassa. Non so cos'è peggio».

Su viale Druso c'è un piano per il metrobus. Cosa succederà?

«Mi auguro che funzioni».

Una corsia riservata al bus, via i parcheggi, una ciclabile...

«È un piano complesso ma penso sia inevitabile. Ci sono altre grandi assi di traffico che sopportano già una corsia protetta. E la ciclabile sarà una naturale alternativa all'auto per i residenti. Viale Druso è una scommessa».

E se si perde?

«Allora, mettiamola così. Se viale Druso diventa "sistema", se il rapporto integrato bus per i pendolari e in parte per i residenti, ciclabile e marciapiede fanno il loro lavoro è possibile, direi probabile, che si possa assistere ad una sensibile diminuzione del traffico privato. È questo l'obiettivo».

Ma non si possono obbligare gli automobilisti...

«Certo che se la gente preferisce passare la mattina in fila non si andrà da nessuna parte ma se le corse saranno intensificate e il metrobus farà guadagnare tempo, l'automobile diventerà un'alternativa altamente dispendiosa. Più che il ticket, potrebbe essere questo ragionamento il filtro all'ingresso dei pendolari nel numero con cui avviene oggi. Il vero ticket sarà entrare a Bolzano da soli e in macchina: a fine mese chi lo farà, avrà perso tempo e denaro. Contento lui...».

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