Roner, porte aperte per i 70 anni e due nuovi prodotti

Presentate Wilhelmine Gran Cru e Roner Limited Edition L’azienda guidata da Karin Roner è alla terza generazione


di Angelo Carrillo


TERMENO. Tutti ricordano il profumo intenso e aromatico del distillato di pere Williams. Uno dei prodotti più noti della produzione altoatesina di superalcolici. Per i 70 anni dalla fondazione della celebre distilleria Roner di Termeno il mastro distillatore Helmut Oberhofer che nel 2012 ha preso il posto di Günther Roner ne ha preparato una edizione speciale ed esclusiva: un supercru ottenuto dai migliori frutteti di Termeno e affinato per oltre un anno in tonneau, botti di rovere da 500 litri. Un prodotto elegante e intenso che rispecchia la storia di una famiglia nota ormai in tutto il mondo per i suoi distillati che Gottfried Roner cominciò a realizzare nel 1946 con un piccolo distillatore quasi casalingo a casa dei genitori. Dopo i primi successi ottenuti con la produzione delle grappe, Gottfried appassionato della sua terra e dei suoi frutti decise di arricchire la sua produzione macerando, come da tradizione, nella grappa radici e bacche dei boschi circostanti, ottenne i liquori alla genziana, al ginepro e al mirtillo, che ancora oggi sono tra i fiori all'occhiello delle distillerie Roner e ne rappresentano alcuni dei prodotti più diffusi. Oggi la distilleria Roner è alla terza generazione, guidata da Karin Roner che ne ha assunto la direzione nel 2007. Nel corso dei festeggiamenti che si sono svolti ieri nella casa madre di Termeno si sono presentati molti esponenti dell’economia e della enologia altoatesina. Il ruolo dei distillatori in Alto Adige, difatti è intrecciato con la viticoltura di cui rappresenta, spesso l’atto conclusivo. Tra i prodotti più noti dell’azienda di Termeno, infatti c’è la grappa, ottenuta dalla vinaccia della pigiatura delle uve. Un prodotto che deve essere portato in distilleria freschissimo per dare il meglio di se. Non è un caso che la famiglia Roner, pochi anni fa, sia entrata a piè pari nel modo della vitivinificazione acquistando nel 1999 le tenute Ritterhof di Caldaro e l’omonima cantina con circa 30 ettari di vigneti che sono stati affidati con successo a Ludwig Kaneppele, marito di Karin. Un ruolo fondamentale nel successo della Roner, però, si deve alla seconda generazione dei fratelli Andreas e Günther Roner entrati in azienda a metà degli anni ’60, che forti non solo del fatto di essere cresciuti tra gli alambicchi e di ad aver ereditato l'ottimo naso del padre, ne hanno anche coltivato il “fiuto” per gli affari migliorando gli impianti e dotandosi di moderne tecnologie compreso un laboratorio di analisi. Neanche la legislazione restrittiva degli ultimi decenni in fatto di consumo di superalcolici, soprattutto nel codice della strada, è riuscita a mettere in crisi l’azienda. Oltre alle grappe e ai distilalti di frutta la produzione della Roner si è allargata a prodotti nuovi che e moderni. Due anni fa è nato Z44, uno dei primi Gin italiani utilizzato in particolare nella preparazione del Gin Tonic.

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