Ruby-gate: confronto per 2 giorni coi clienti

Per due giorni, nella prima decade di maggio, i sedici indagati dell'inchiesta sulle baby squillo di via Resia si confronteranno in aula (tramite i propri legali) con le due minorenni marocchine


Mario Bertoldi


BOLZANO. Per due giorni, nella prima decade di maggio, i sedici indagati dell'inchiesta sulle baby squillo di via Resia si confronteranno in aula (tramite i propri legali) con le due minorenni marocchine. Ieri a tutti è stata notificata la richiesta di incidente probatorio avanzata dalla Procura. Un atto più volte annunciato che segna una svolta nell'indagine coordinata dal pubblico ministero Donatella Marchesini. In effetti con la richiesta di incidente probatorio (che tra oggi e l'inizio della prossima settimana sarà notificata a tutte le persone coinvolte) la Procura ha anche provveduto a depositare nell'ufficio del giudice delle indagini preliminari tutti gli atti dell'indagine.

Sono sette tomi che contengono ore di intercettazioni telefoniche, verbali di intercettazioni ambientali, testimonianze, fotografie, le prime deposizioni delle due ragazzine marocchine che per circa due anni sono state indotte a prostituirsi in un appartamento di via Resia. L'indagine è ad una svolta perchè da oggi tutti gli indagati avranno la possibilità di verificare negli atti le carte in mano all'accusa. Come si ricorderà il procuratore della Repubblica Guido Rispoli aveva più volte definito «solida» questa inchiesta che tanto scalpore ha provocato in città. Da oggi ognuno degli indagati avrà la possibilità di verificare negli atti se quell'indicazione del procuratore era ed è aderente alla realtà dell'inchiesta. Per evitare fughe di notizie, l'avviso di richiesta di incidente probatorio è stato notificato gli indagati con il solo nome dell'interessato. Sull'atto è stato omesso l'elenco di tutte le persone coinvolte.

Con l'incidente probatorio chiesto dalla Procura tutti gli inquisiti avranno comunque la possibilità di confrontarsi con le dichiarazioni delle due ragazzine. Resta per ora in carcere anche la escort marocchina che avrebbe fatto da tramite per i contatti tra i propri clienti e le due ragazzine. Anche le sue deposizioni, rese negli interrogatori in carcere, sono inserite ovviamente negli atti dell'inchiesta. Alcuni degli ultimi indagati sarebbero stati indicati come clienti delle ragazzine proprio dalla escort marocchina che avrebbe sempre tenuto, nel corso dell'inchiesta, un atteggiamento estremamente collaborativo con gli inquirenti. Quasi tutti gli indagati dovranno confrontarsi anche con le sue dichiarazioni che potranno conoscere per la prima volta proprio nelle prossime ore. A questo punto sarà il giudice delle indagini preliminari Carlo Busato a fissare la data dell'incidente probatorio che dovrebbe comunque svolgersi entro la prima decade di maggio. Il Pm non ha avanzato particolari richieste sulle modalità. Le due ragazzine, che nel frattempo sono diventate maggiorenni, saranno dunque sentite senza particolari accorgimenti ma secondo le normali norme procedurali. L'udienza si svolgerà a porte chiuse in un'aula del tribunale ed avrà una durata di almeno due giorni nel corso dei quali tutti gli indagati (ovviamente tramite gli avvicati) faranno a turno per contro-interrogare le due ex baby squillo.













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