Rubygate bolzanino, oggi parla la escort marocchina arrestata

Primo interrogatorio davanti al giudice per la venticinquenne



BOLZANO. L'interrogatorio della «maitresse» tunisina arrestata a Verona è stato fissato per questo pomeriggio. La giovane donna verrà trasferita per qualche ora dal carcere femminile di Rovereto a quello di Bolzano ove si terrà l'udienza davanti al giudice delle indagini preliminari Carlo Busato. Si tratta di un atto dovuto previsto dal nostro ordinamento a tutela della persona colpita da ordine di custodia cautelare. Entro cinque giorni dall'esecuzione del provvedimento di restrizione della libertà personale, l'indagato deve essere sentito dal giudice per verificare eventuali errori nell'iter seguito. Su disposisizione del giudice sino all'udienza di garanzia, il giudice può anche disporre il divieto di colloqui con il proprio avvocato. Non è stato così nel caso della giovane marocchina accusata di aver indotto, agevolato e sfruttato la prostituzione di due connazionali minorenni che offrivano prestazioni sessuali in un appartamento Ipes di via Resia. La donna dovrebbe aver avuto ieri un primo colloquio con il proprio avvocato difensore, Loredana Pistoia. Per il momento non si sa quale sarà la strategia processuale che l'avvocatessa intende far seguire alla propria assistita. Inutile dire che c'è molta attesa per le dichiarazioni della «maitresse» marocchina nei giorni scorsi, durante il suo soggiorno in Spagna, ha più volte fatto sapere di avere intenzione di collaborare con gli inquirenti, anche fornendo i nomi di altri clienti che sarebbero stati abituali frequentatori delle due prostituzione minorenni. Per gli inquirenti la venticinquenne marocchina avrebbe avuto un ruolo importante nella gestione delle due ragazzine che oggi vivono in una struttura protetta in attesa di deporre davanti al giudice. Il sostituto procuratore Donatella Marchesini intende procedere con incidente probatorio anche per superare le pressioni che verrebbero esercitate sulle due giovanissimi la cui testimonianza potrebbe risultare decisiva sul fronte della responsabilità penale dei clienti abituali. Come noto sul registro degli indagati sono finite persone molto note a Bolzano. Perchè si possa parlare di reato è però necessario provare la consapevolezza della minore età delle due giovani prostitute e l'avvenuto pagamento della prestazione sessuale ottenuta. Per questo le deposizioni delle due baby-prostitute ed anche della marocchina 25enne possono essere decisive.













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