BOLZANO. «Sad, con meno stipendio, aumenta il rischio dimissioni». Lo sostengono in una nota le federazioni dei trasporti Filt Cgil, Fit Cisl, Uilt Uil, Asgb, Usb, Orsa Ferrovie.

«L’azienda di trasporto pubblico dell’Alto Adige Sad - si spiega in una nota diramata nella mattinata di ieri dalle federazioni provinciali dei trasporti - ha di fatto deciso ieri di chiudere ogni trattativa in merito alla rivisitazione dell’accordo di secondo livello».

I sindacati proseguono spiegando che «sul verbale della riunione, e quindi verificabile, l’amministratore delegato ha dichiarato di non essere più disponibile a incontri con le organizzazioni sindacali».

In questo modo, sostengono i sindacalisti, «ne risentono le relazioni tra le parti nonostante l’apertura al dialogo da parte sindacale».

Tra le soluzioni per far rispettare i diritti e le esigenze dei lavoratori interessati dall’accordo, proseguono, «non vediamo altro modo se non quello di un ulteriore incontro al Commissariato del Governo».

Le federazioni provinciali dei trasporti anticipano che non sono da escludere ulteriori dimissioni da parte del personale che ormai è stanco di un lavoro che li impegna tra le 12 e le 15 ore giornaliere e guardano a impieghi dove è più facile conciliare lavoro, famiglia e vita privata.

«Solo in questo mese abbiamo contato 9 dimissioni», precisano.

Come organizzazioni sindacali «non possiamo fare altro che ribadire il nostro disappunto e continuare ad incalzare l’azienda per arrivare ad un accordo di secondo livello con l’obiettivo soprattutto di difendere i diritti dei lavoratori e migliorare l’ambiente di lavoro e le retribuzioni».