Sala giochi, nessuno può intervenire

Via Roma, la licenza è stata rilasciata dalla Provincia lo scorso anno. Giallo sull’applicabilità della legge sui divieti


di Mario Bertoldi


BOLZANO. Comune e Provincia hanno le mani legate. La nuova sala giochi aperta al civico 50 di via Roma è autorizzata a restare in attività sino a maggio del 2016. I buoni propositi espressi ieri dall’assessore Mauro Randi per un immediato intervento a tutela della collettività sulla base delle limitazioni imposte dalla legge provinciale sul gioco d’azzardo, sono destinati a rimanere in un cassetto.

Un rapido controllo amministrativo ha infatti permesso all’ufficio legale del Comune di appurare che la licenza rilasciata dalla Provincia è datata maggio 2011.

All’epoca non era ancora in vigore la legge provinciale che impone una distanza di almeno 300 metri da luoghi considerati sensibili, come scuole, chiese e luoghi di aggregazione di giovani. Di conseguenza la licenza rilasciata è perfettamente legittima in quanto l’attuale normativa in vigore non può avere effetto retroattivo.

«Tra il resto - puntualizza l’assessore comunali alle attività sociali Mauro Randi - sono anche scaduti i termini previsti di 60 giorni per un’eventuale impugnazione della licenza rilasciata». In effetti la licenza in questione è stata rilasciata nel maggio del 2011 e la società che l’aveva richiesta l’ha poi attivata solo qualche settimana fa dopo aver adeguatamente ristrutturato il «Roman’s bar» che i nuovi proprietari hanno rilevato. Per cinque anni (dalla data del rilascio) nessuno può dunque mettere in discussione la legittimità della licenza.

Di conseguenza la città dovrà rassegnarsi ad accettare il nuovo punto in cui si invita la gente ad impoverirsi per inseguire il sogno di una vincita da mille e una notte. A questo punto la battaglia è destinata a spostarsi al 2016 quando gli attuali gestori della nuova sala giochi cercheranno di ottenere il rinnovo della concessione.

Sarà proprio in quella occasione che sarà possibile far valere l’entrata in vigore della nuova normativa provinciale ed ottenere un blocco del rinnovo. Sull’intera vicenda però c’è qualche ombra giuridica perchè la legge provinciale sul gioco lecito è del 22 novembre 2010 (dunque precedente al rilascio della licenza) ma l’ufficio provinciale ritenne che non fosse applicabile per effetto dell’impugnazione davanti alla Corte Costituzionale esercitata dal governo Berlusconi che intendeva difendere le prerogative dello Stato in materia. Probabilmente la Provincia ritenne la legge pienamente applicabile solo dopo il pronunciamento della Corte Costituzionale che ne confermò la piena legittimità il 10 novembre 2011.

Nel frattempo (maggio 2011) la Provincia avrebbe rilasciato la licenza per l’apertura della nuova sala giochi in palese violazione delle disposizioni contenute nella stessa legge provinciale. Una decisione che potrebbe dare il via a nuovi contenziosi legali e politici.

©RIPRODUZIONE RISERVATA













Altre notizie

Attualità