Sale giochi, la rivolta di Oltrisarco


Valeria Frangipane


BOLZANO. La Provincia ha dato l'ok all'apertura di una sala giochi al "Blu Center" di Maso della Pieve. Wally Rungger, presidente di Circoscrizione, è amareggiata: «Oltrisarco non ne ha certo bisogno, ne abbiamo già due! Chiedo controlli sulla distanza dai luoghi sensibili». «Il quartiere ha una quarantina di bar in tutto - continua la presidente - e saranno due o tre quelli senza slot, se poi aggiungiamo anche le sale dedicate siamo finiti! Mi ero opposta con tutte le mie forze alla terza sala con tanto di lettere spedite alla giunta che a quanto pare non sono servite ad un bel niente». Che fate?

«Adesso vedremo come muoverci perchè il problema è veramente serio. Non voglio più trappole per la popolazione, trappole per chi abita qui. Pensate che quando ha aperto la prima sala è venuto fuori che alcune mamme prima di portare i bambini a scuola facevano un salto a giocare... credetemi... la questione è grave». La polemica intanto s'infiamma mentre il presidente della commissione consiliare alle attività sociali, Guido Margheri, accusa la Provincia di aver scavalcato il Comune e permesso l'apertura della sala giochi a Maso della Pieve che non sarebbe conforme alla norma rispetto ai limiti dai luoghi sensibili. Nel mirino tabacchino e sala del Blu Center che sarebbero troppo vicini alla scuola paritaria Itas "Sandro Pertini".

Per Wally Rungger oltre alla scuola c'è tutta la Cittadella dello sport da "salvare", visto che è frequentata da giovani e giovanissimi. E sulla questione interviene - con una dura nota - anche Maurizio Albrigo del Centro tutela consumatori. «Siamo all'ennesima vergogna. Si concedono concessioni come se piovesse all'apertura di sale gioco. E questo nonostante tutte le prese di posizione che giornalmente leggiamo sui quotidiani e varie iniziative messe in campo per sensibilizzare la cittadinanza. Il gioco d'azzardo è un problema serio ed in continua espansione, che interessa trasversalmente giovani, madri e padri di famiglia, disoccupati e pensionati... Insomma tutti e noi ancora qui ad aprirne di nuove. Trovo incomprensibile che la Provincia continui a concedere licenze. Capisco solo ora le parole di un gestore sentite con le mie orecchie "lascia pure che battaglino quelli, intanto nulla cambierà e noi potremmo continuare a gestire le sale gioco in tranquillità". Credo che avesse ragione!».

Intanto l'azzardo affascina sempre di più. Il brivido di un sogno, la voglia di fuga non si placa. E così la crisi stimola il gioco visto che solo a gennaio gli altoatesini hanno buttato al vento 74 milioni di euro. Slot machine e videolottery sono passate in poco tempo da 37,55 a 49,65 milioni di euro. Il dato più eclatante è quello di chi gioca solo davanti al computer che vede la spesa passare da 1,1 a 10,15 milioni. Cifre spaventose a cui vanno aggiunti altri dati: in Alto Adige ci sono 63 sale, di cui 44 da gioco e 19 sale dedicate.

Vediamo qualche altro dato. Il Bingo è stabile, con un lieve decremento. Nei mesi da giugno 2011 a gennaio 2012 (tolto dicembre) si è passati da 950 mila euro a 800 mila. Le cosiddette Lotterie (compresi Gratta&Vinci, WinforLife, Turista per sempre) sono cresciute ma non tantissimo: in giugno si spendevano 6 milioni, a gennaio se ne sono spesi 7,75. Il Lotto, con qualche oscillazione, è costante su 2,45 milioni. Crollate le scommesse ippiche e salite quelle sportive in genere.













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