Salghetti: «La vera sfida inizia adesso»

«Si dovrà procedere alla fusione tra Sel e Aew perchè bisogna competere a livello nazionale ed internazionale»


di Mario Bertoldi


BOLZANO. Il mondo sudtirolese ha battezzato come politico (e di portata storica) l’obiettivo raggiunto con l’acquisizione da parte di Sel spa delle quote (40%) detenute da Enel in SE Hydropower per 400 milioni di euro. A parte le limitate partecipazioni di Edison, tutta la produzione di energia pulita in Alto Adige è ora in mano provinciale ed Enel esce definitivamente di scena in provincia di Bolzano. Il finanziamento a Sel spa è stato garantito da un pool di banche e permetterà alla società elettrica provinciale di avere il controllo totale su 11 centrali a grande derivazione e su 7 a piccola derivazione. La produzione dovrebbe garantire alla Provincia di Bolzano un valore aggiunto di 50 milioni di euro l’anno. Un’operazione perfetta? «Perfetta non lo so - dice Giovanni Salghetti, stimato avvocato per anni responsabile dell’ufficio legale della Provincia ed ex sindaco di Bolzano - sicuramente è stata una buona operazione, nella speranza che si sia verificato bene che cosa si è andati ad acquistare»

E’ questa la prima preoccupazione?

«Al momento penso proprio di sì. Ho letto che vi sono delle posizioni in sofferenza da un punto di vista economico. Alla luce di questo, spero ci sia stata anche una valutazione su come sono messi gli impianti, se sono obsoleti e se hanno bisogno di nuovi investimenti. Penso sia stato fatto. L’operazione pertanto è sicuramente positiva»

Il prezzo pattuito di 400 milioni l’ha sorpresa o le sembra congruo?

«Penso che si sia vagliato a lungo la situazione e molto sarà dipeso anche dalla relazione dei tecnici sullo stato delle centrali. Spero ovviamente che, pur di portare a conclusione l’operazione, non si siano regalati soldi»

Strategicamente parlando è stata comunque un’operazione positiva?

«Stragegicamente parlando senz’altro. Innanzitutto acquistiamo energia pulita che, anche alla luce della normativa europea, sarà possibile vendere bene. Di per sè, dunque, è una buona operazione. L’importante, ripeto, è che si sia comperato bene, con impianti buoni»

Ora si dovrà procedere in maniera piuttosto spedita al progetto di unificazione della Sel con Aew, dunque con la munipalizzata dei Comuni di Bolzano e Merano. Un altro passo necessario?

«Con Durnwalder ne parlavamo già 20 anni fa. Come sempre però Durnwalder voleva che la Provincia avesse il 51 per cento delle quote mentre noi (Comune di Bolzano e Comune di Merano) abbiamo sempre controbattuto che era necessario arrivare ad una valutazione preliminare delle due aziende per quantificare le quote all’interno del nuovo soggetto»

Dunque non si arrivò mai a nulla di concreto

«Sel era ancora ai primi passi. Poi arrivò la grande operazione con Enel ed Edison. E’ chiaro che Sel nel frattempo è cresciuta. Ritengo comunque che è bene procedere all’unificazione di Sel e Aew perche ormai c’è la necessità di competere a livello non solo nazionale ma internazionale ed i pesci piccoli sono destinati a soffrire sul mercato».

I Comuni di Bolzano e Merano hanno però sempre avuto una bella risorsa

«Certamente, le quote in Aew hanno sempre fornito ai due Comuni risorse economiche molto importanti per i bilanci dei due Comuni. Non bisogna tra il resto dimenticare che Aew è un’azienda molto sana, ha una rete di distribuzione molto efficiente e questo è importante perchè oggi rende anche la rete. Direi che ai tempi in cui ero sindaco l’Ae era in ottima salute con uno staff tecnico rilevante»

Lei da sindaco come affronterebbe i rischi legati alla fusione con Sel?

«Mi farei assistere da tecnici e da buoni finanzieri, persone che abbiano la competenza per guardare anche oltre l’acquisto in senso stretto»

Lei ritiene giusto chiedere che il nuovo assetto della produzione energetica possa regalare agli altoatesini tariffe più basse?

«I Comune di Bolzano e Merano tramite gli utili di Ae hanno sempre finanziato servizi sociali i cui benefici ricadevano soprattutto sui cittadini meno abbienti. Le eventuali riduzioni (sempre che siano possibili sulla base della normativa europea) sono per tutti mentre l’impiego dell’utile per incrementare i servizi sociali permette di aiutare le persone più bisognose».

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