Salorno, il sindaco: pronti a sgomberare la moschea

La giunta: aspetteremo i tempi tecnici di un eventuale ricorso al Consiglio di Stato Lazzeri: «Il Tar parla chiaro. Al momento non abbiamo altri spazi disponibili»


di Massimiliano Bona


SALORNO. «La sentenza del Tar parla chiaro: l’associazione volontariato per l’integrazione, che ha preso in affitto i locali da una società immobiliare bolzanina, non può restare in zona produttiva e pertanto procederemo allo sgombero»: a parlare è il sindaco di Salorno Roland Lazzeri. La prima contestazione sull’abuso edilizio fu firmata invece dal suo predecessore Giorgio Giacomozzi.

Sindaco, come intende comportarsi adesso?

«La sentenza del Tar avvalora la nostra tesi. Lì non può essere realizzato un luogo di culto. Anche perché il Comune non ha autorizzato variazioni della destinazione d’uso».

Scriverete alla società immobiliare bolzanina per notificare l’ordinanza di sgombero?

«Faremo decorrere i termini per un eventuale ricorso al Consiglio di Stato, poi procederemo, come prevede la legge. Scriveremo alla società immobiliare, che dovrà informare gli attuali affittuari».

L’associazione musulmana potrebbe chiedervi un’altra sede per esercitare il diritto di culto. Il Comune ne ha una disponibile?

«No, c’è una lista d’attesa piuttosto lunga. Dovranno avere pazienza».

Ne parlerà con loro?

«Sì, certo. Ma solo dopo lo sgombero».

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