Salorno, l’appello: «Ridateci Sheila e i suoi due cuccioli»

I cani sono stati confiscati con un’ordinanza del sindaco «Hanno prevalso le ragioni dei cacciatori: per noi è assurdo»


di Massimiliano Bona


SALORNO. Fa ancora discutere, a Salorno, la confisca di Sheila, un cane meticcio di tre anni e dei suoi due cuccioli, decisa dal servizio veterinario su indicazione del guardiaccia. Poi è seguita l’ordinanza del sindaco Giacomozzi, che ha invitato i residenti «a trattare gli animali come persone, perché possono diventare importanti compagni di vita». La mamma e uno dei due cuccioli (l’altro è già stato ceduto) sono ora alla Sill in attesa di essere adottati, ma ieri si è fatta viva la famiglia a cui i cani sono stati sottratti. «Li rivogliamo, perché sono sempre stati trattati da re, come gli altri animali».

A raccontare la vicenda è Lukas, un ragazzino di 12 anni, ma l’impressione è che dietro alle sue parole ci sia un adulto. «Ogni giorno - racconta - mi alzo alle 6, do da mangiare a Sheila e a tutti gli altri animali. Purtroppo il mio cane è magro di natura, ma non perché non riceva regolarmente del cibo. È molto attivo come tutti i Border Collie. Mi sono anche preoccupato di questa situazione, ma anche se gli do una razione più consistente non la consuma».

In questa sorta di maso, nella zona di Pochi di Salorno, non ci sono solamente cani.

«Alle mie 35 galline, tutte covate in un’ incubatrice, non faccio mancare niente. Sono libere e felici. Far nascere pulcini e allevare galline è il mio hobby e lo faccio con responsabilità da quando avevo 5 anni. Quasi ogni gallina ha un nome: ci sono Regina, Strega, Dorata e la Juve, con piume bianche e nere. Tra i galli ci sono, invece, il Parroco, Lotus, il re e il gallokiller».

In realtà, come conferma la stessa famiglia di Pochi di Salorno, c’erano stati problemi anche in passato. Soprattutto di spazio. Troppi animali in una stalla angusta.

«Quando abbiamo avuto i maiali, incrociati con il cinghiale, li abbiamo trattati bene, ma è venuto in veterinario e ci ha denunciato perché erano troppi in una stalla. Ma non sapeva, come il sindaco, che di giorno pascolavano liberi sul prato e trascorrevano solo la notte nella stalla».

La famiglia tiene a precisare di essere fortemente legata a tutti gli animali, in questa sorta di fattoria con regole forse di altri tempi e spazi, purtroppo, inadeguati. «Mia sorella, che ha 9 anni, segue i gatti e due conigli. Ogni sera, quando torniamo a casa con i nostri genitori, che lavorano fino tardi, scendiamo dalla macchina, corriamo dagli animali e li contiamo».

E se ne manca qualcuno, spesso, scende anche qualche lacrima. «Ogni gallina che manca è una sofferenza, spesso un pianto, perché so che l’ha mangiata la volpe, la martora o il falco. Mi chiedo se sia giusto che il guardiacaccia si interessi solo ai suoi caprioli ma non ai miei animali». Poi arriva anche l’ammissione. Il cane, Sheila, azzanna anche i caprioli.

« Purtroppo Sheila, il mio cane femmina, ha un difetto: qualche volta riesce a slegarsi da sola e scappa. Quando è libero anche il cane del vicino vanno assieme, così sembra almeno, a cacciare i caprioli».

Sembrano esserci, poi, problemi, con i cacciatori della zona. «Girano attorno a casa nostra, a meno di 100 metri, e sparano alle cornacchie. Io e mia sorella ci nascondiamo o scappiamo in casa dalla paura».

Al di là di qualche screzio con il guardiacaccia, con il quale la famiglia di Salorno non sembra andare d’accordo, il veterinario ha ritenuto che non ci fossero in ogni caso le condizioni ideali per fare restare la mamma e i due cuccioli. E questa decisione, che sicuramente non è stata presa a cuor leggero, va rispettata.

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