SALORNO

Salorno, rubata una cassaforte di 300 chili: conteneva almeno 10 mila euro

La figlia dei proprietari: "Durante la fuga si sono feriti e hanno anche danneggiato i gradini. Hanno impiegato un'ora e mezza"


di Alan Conti


SALORNO. Un furto pianificato nel dettaglio perché una cassaforte di 300 chili e un metro e venti centimetri di altezza non si porta via con agilità e improvvisazione. Il tutto, dettaglio non insignificante, all'interno dell'ex caserma dei carabinieri. È domenica pomeriggio al civico 74 di via Trento a Salorno quando la famiglia Mall lascia la sua villetta familiare.

Helmut Mall, titolare di un'azienda nel campo agricolo, e la moglie vanno a fare visita ad alcuni parenti a Roverè della Luna. Esce di casa anche la figlia Barbara Mall. «Erano le 16.30 - spiega - e mi sono assentata al massimo per un'oretta e mezza. I ladri hanno colpito al piano rialzato e hanno puntato la cassaforte che teniamo nella vecchia stanza di mio fratello.

Parliamo di un vero e proprio mobile del tutto simile a una lavatrice grande 60 per 60 centimetri e un peso di 300 chili. Le dico solo che per fare il trasloco abbiamo avuto bisogno di quattro uomini particolarmente robusti per portarla in via Trento da via Roma».

Barbara, dunque, rientra a casa verso le 17.50 e capisce subito che qualcosa non quadra. «Ho visto un vaso di fiori spostato e il relativo piatto spaccato. Appoggiato a fianco c'era un plaid. Ho alzato gli occhi e ho visto la finestra di casa dei miei genitori aperta e la porta spalancata. Sono immediatamente corsa in garage per controllare le auto e poi ho avvertito i carabinieri e chiesto senza successo ai vicini se avevano visto qualcosa».

L'obiettivo dei ladri, però, era un altro. Non volevano le auto. «Esatto. Quando sono entrata in casa mi sono accorta che mancava proprio la cassaforte. Hanno spaccato un piedistallo di legno su cui era appoggiata, poi hanno utilizzato un plaid per avvolgerla e farla scivolare meglio, specialmente per superare i gradini dell'entrata. Un'operazione davvero complessa: non a caso abbiamo trovato sangue su alcuni scalini. Devono aver fallito la presa ferendosi. Peccato abbiano anche danneggiato tre gradini, il che va ad aggiungersi al bilancio del colpo». Che non è proprio leggero. «Dentro la cassaforte avevamo degli ori di famiglia per mezzo chilo e un valore compreso tra i 5 e gli 8 mila euro, oltre ad alcuni dollari in contanti e tutte le carte degli immobili».

La banda si è focalizzata solo sulla cassaforte e tutti gli elementi lasciano presupporre una certa pianificazione del furto. «Hanno sicuramente aspettato che non ci fosse nessuno in casa - conferma Mall - e devono anche aver fatto un sopralluogo. Hanno capito, per esempio, come forzare la porta finestra senza danneggiarla. Sono stati velocissimi ed erano almeno quattro persone: uno a fare il palo e tre a trasportare la cassaforte. Le assicuro che in due è praticamente impossibile».

I ladri, dunque, si sono sostanzialmente disinteressati degli altri oggetti di valore. «Hanno lasciato sul tavolo il mio tablet e la macchina digitale che erano in bella vista. Si sono limitati a frugare in qualche cassetto e aprire il portafoglio della spesa di mia mamma che, fortunatamente, era vuoto. Interessava solo la cassaforte». Purtroppo, come detto, non ci sono testimoni ed è difficile comprendere in che modo un oggetto così ingombrante sia stato portato via. Resta una certa inquietudine in paese considerando che solo a inizio dicembre era stato visitato dai topi d'appartamento un alloggio in una coop di via Aldo Moro.













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