Salvò una donna, premiato col permesso di soggiorno

Il marocchino rischiava l’allontanamento dall’Italia perché senza lavoro Il questore ha predisposto un documento temporaneo per «regolarizzarlo»


di Alan Conti


BOLZANO. Non aveva esitato a correre disperatamente per buttarsi dentro il fiume Isarco dopo aver visto una donna che annaspava nei flutti a ponte Roma.

Un gesto coraggioso da parte di un cittadino marocchino che lo scorso 6 ottobre aveva permesso di salvare la vita a una bolzanina in gravissime difficoltà.

Una bella storia che aveva colpito molti passanti, tanto che per l'uomo si era levato anche un applauso spontaneo subito dopo i soccorsi effettuati dai vigili del fuoco. Meritato. La stessa città, dopo aver appreso la notizia, si era spesa in lodi per il gesto altruista. Per di più in un periodo in cui basta poco a mettere tensione sul capitolo integrazione.

Da lì in poi, però, la riconoscenza rischiava di rimanere ridotta al singolo evento come spesso accade. Sul giovane nordafricano, infatti, incombevano alcuni problemi legati al permesso di soggiorno. O meglio: alla necessità di un lavoro per poterlo mantenere. Da poco, infatti, lo aveva perso e rischiava l'allontanamento dall’Italia come previsto dalla normativa nazionale.

Fortunatamente una famiglia di Laives non si è dimenticata di lui e si è presa a cuore la vicenda cercando di garantirgli una occupazione per il futuro.

Di fatto la strada maestra per consentirgli di rimanere a Bolzano e in Alto Adige e tentare di costruirsi un futuro.

L’uomo, oltretutto, ha sempre cercato di farcela con le sue forze tanto che non risulta essere un utente dei servizi di Volontarius e nemmeno della Caritas.

Con buona volontà, dunque, la famiglia laivesotta ha preso contatto con la questura e assieme al questore Lucio Carluccio si è cominciato ad analizzare le possibilità per aiutare il generoso ragazzo. Non si tratta, chiaramente, di procedure semplici o velocissime ma il fine, in questo caso, giustificava perlomeno il tentativo.

Dopo aver raccolto alcune informazioni direttamente dai poliziotti dell'ufficio immigrazione è stato lo stesso Carluccio a rilasciare un permesso di soggiorno temporaneo utile a regolarizzare la posizione del cittadino marocchino in Italia.

Di fatto all’uomo è stato consegnato il documento necessario per rimanere in Italia e sistemarsi sia dal punto di vista professionale sia da quello umano. L’obiettivo finale, chiaramente, è quello della stabilizzazione.

Il lieto fine, insomma, sembrava già scritto a ottobre con il salvataggio dal fiume: mancava, però, ancora una piccola coda per rendere la storia quasi perfetta.

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