San Candido, dai Baranci al Monte Elmo sugli sci

Torna l’idea di un collegamento che metta in rete le stazioni dell’Alta Pusteria. Il piano questa volta è stato approvato dal consiglio


di Aldo De Pellegrin


SAN CANDIDO. L'impegno decennale della rielaborazione del piano provinciale delle piste da sci e degli impianti di risalita, i cui nuovi desideri, le richieste e le nuove proposte stanno passando al vaglio dei vari consigli comunali maggiormente interessati in questi primi mesi della nuova legislatura provinciale, a San Candido ha riportato in auge una "vecchia" idea che risale ormai ai primi anni del nuovo millennio e cioè quella di un collegamento fra gli impianti sciistici di Monte Elmo, sul lato di Versciaco, con quelli dei Baranci, la "montagna delle famiglie" di San Candido.

Un'impresa non facile, vista proprio la collocazione e la distanza dei due impianti sciistici che fanno capo al capoluogo dell'Alta Pusteria, il cui progetto, dopo anni di gestazione, venne già avanzato ben più di un lustro fa in occasione dell'elaborazione dei concetti generali di sviluppo turistico di San Candido, finendo però con l'essere abbandonato dopo una comunque lunga ed articolata discussione. Ciò che non passò ai tempi dell'allora sindaco Josef Passler, che pur condividendone alcune motivazioni turistiche ebbe comunque a schierarsi abbastanza chiaramente contro quell'idea, è tornato in discussione qualche giorno fa nell'ambito appunto della rielaborazione decennale del piano provinciale di settore con una nuova proposta del gruppo consiliare dell'Svp, sostentuta dall'attuale sindaco Werner Tschurtschenthaler. «Si tratta solo di un'idea per un prossimo futuro» è stata l'introduzione del Primo cittadino, confermata anche da più parti nel corso dell'ampia e variegata discussione, per cui anche l'ipotesi del tracciato, che vedrebbe una discesa dai Baranci in direzione dei vecchi ed oggi abbandonati bagni "Wildbad" di San Candido con successivo scavalcamento della dorsale "Burg" che delimita la valle di Sesto fino a riunirsi con la discesa dall'Elmo che porta a Versciaco, resta solo una delle possibili soluzioni del problema tecnico ambientale.

I benefici invece ne sarebbero evidenti, consentendo in futuro gli spostamenti sci ai piedi fra tutte le quattro o addirittura cinque stazioni sciistiche dell'Alta Pusteria e del Comelico, Baranci, Monte Elmo, Croda Rossa, Passo Monte Croce e Padola, facilitandone in tal modo anche gli accessi ed i passaggi. Un ragionamento che non ha convinto i molti oppositori dell'idea più che del progetto, capeggiati dalla Lista civica che parla apertamente di "pazzia ambientale", ma che non è riuscita ad ottenere la maggioranza utile ad un nuovo blocco della proposta.













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