San Giacomo, seconda aula container

Da anni la scuola deve fare i conti con la mancanza cronica di spazi. È stato montato un altro prefabbricato


di Bruno Canali


LAIVES. Scuola elementare di San Giacomo ovvero, un'occasione perduta, quella del suo ampliamento. In questi giorni, nel cortile della scuola elementare (sezione italiana) è stato installato un secondo container, che si affianca al primo, già presente lì da qualche anno per sopperire alla carenza di spazi. Quanto all'occasione perduta, riguarda un progetto firmato ancora una decina di anni orsono dall'architetto Giorgio Cattelan di Laives (è lo stesso progettista della palestra e del nuovo teatro di San Giacomo) un progetto che ottenne perfino il benestare della commissione tecnica provinciale. Non se ne è fatto nulla, nel frattempo sono passati una decina d'anni, sono arrivati i container e recentemente è stato commissionato uno studio di massima all'architetto Peter Paul Amplatz che prevederebbe la spesa di 5 milioni e mezzo di euro per un ampliamento che porterebbe complessivamente 24 aule: 16 per la scuola elementare italiana e 8 per quella tedesca, così da far fronte alle esigenze future della comunità di San Giacomo e di parte di quella che abita a Maso della Pieve (Bolzano) ma porta i figli all'elementare di San Giacomo. Eppure le prospettive demografiche relative all'abitato di San Giacomo, già anni orsono avrebbero dovuto far suonare il "campanello d'allarme" per quanto riguardava l'adeguamento della scuola. Non ci voleva molto per capire che un nuovo quartiere come il "Garden Village", con alcune centinaia di appartamenti avrebbe comportato un aumento di alunni, sa nelle scuole materne che in quelle elementari. Più vicino nel tempo a noi poi, anche la trasformazione, in chiave residenziale, dell'enorme cubatura dell'ex magazzino Amonn (più di 50mila metri cubi) che porterà altre centinaia di famiglie e bambini. Invece, in questi dieci anni, la scuola elementare di San Giacomo è rimasta come era e per fortuna i vigili del fuoco che hanno la caserma in zona scolastica hanno messo a disposizione una loro sala per la mensa, altrimenti non ci sarebbe stata neppure quella. Il progetto dell'architetto Cattelan chissà dove sarà finito; certo sarà anche "invecchiato" strada facendo e quindi, eventualmente da aggiornare alla luce delle ultime normative ed esigenze didattiche, ma era un progetto fatto in un'epoca nella quale ancora l'ente pubblico aveva meno problemi economici e di reperimento delle risorse. Oggi siamo al punto di partenza, vale a dire, con un progetto di massima e, quello che è peggio, senza alcuna garanzia per quel che riguarderebbe il reperimento, fra Laives e Bolzano, dei 5 milioni necessari. Così, al primo container se ne è aggiunto in questi giorni un secondo e saranno pure accoglienti e funzionali, ma sanno tanto di precarietà. Infine, a proposito di studi di massima, ci sarebbe anche quello realizzato per la mensa scolastica di San Giacomo dall'architetto Stefano Rebecchi quando ancora era capo dell'ufficio tecnico al comune di Laives, pure questo dimenticato.













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