San Valentino lo festeggiano anche i vip

Peterlini: «Aspetto il regalo di mia moglie». Il sindaco: «Solo una mimosa». Foppa e Ragaglia: «Niente doni»


di Matteo Ciangherotti


BOLZANO. Valentino da Terni, vescovo dal 197 al 273 dopo Cristo, prima di diventare santo protettore degli innamorati fu decapitato dall'impero romano alla veneranda età di 97 anni. Alcuni storici discutono se si debba davvero attribuire a lui, piuttosto che ad altre nobili figure (un sacerdote romano decapitato anche lui negli stessi anni), la patria potestà dei tanto preziosi innamorati.

Fiori, cioccolatini e cene a lume di candela. Ecco il vostro fatidico giorno. Che lo dobbiate attribuire a Valentino il vescovo o al presunto sacerdote, magari maledicendoli entrambi, comunque sia un altro 14 febbraio è arrivato a farci visita. Festa globale per vizi e consumi, di cui, in realtà, si avverte tanta nostalgia.

Così anche tra i bolzanini «famosi», volti noti delle pubbliche intenzioni, si respira un sentimento di crisi, bonaria avversione per una festa che, soprattutto i single, amano piuttosto dimenticare. Il più fortunato di tutti è il senatore Oskar Peterlini, sposato con la moglie giapponese Izumi Sudo, i due da poco hanno avuto un bambino. «In Giappone la tradizione vuole che siano gli uomini a ricevere il regalo di San Valentino. Dunque io mi limiterò ad aspettare – spiega con una risata Peterlini – magari con un bel mazzo di fiori da recapitare alla mia dolce metà. Se il nostro amabile bambino ce lo permetterà la inviterò ad uscire». Anche Izumi sembra, dunque, essere fortunata come il marito e per lei si prospetta una bella cenetta romantica, disturbata magari da un pianto e da un capriccio. Pazienza, l’amore, si sa, è anche funzionale alla sopportazione. Gioie e dolori, lungo un equilibrio quotidianamente precario.

Per Giancarlo Bolognini, presidente della Federghiaccio ed ex sindaco di Bolzano, l’amore è anche frutto degli anni e dell’esperienza: «Io e mia moglie Giovanna siamo una coppia stagionata, scherza, e a San Valentino ci facciamo entrambi una grande risata. È l’occasione giusta per un bel sorriso. Domani (oggi per chi legge n.d.r.) andrò in montagna con mia moglie e i nipotini». Si racconta che Bolognini sia un ottimo cuoco, ma per San Valentino, questa volta, niente piatti speciali, ma una sorpresa da vero nonno delle Dolomiti. L’attuale primo cittadino di Bolzano, Luigi Spagnolli, tiene molto alla riservatezza, in linea con le ferree leggi sulla privacy, ma certo non si farà mancare dei fiori. In riferimento alla moglie dice: «Le porto una mimosa, la più bella che trovo. Il resto è sottoposto a privacy». La mimosa, sindaco, sarebbe un po’ più appropriata per l’8 marzo, ma l’idea di raccoglierne un mazzo per San Valentino è davvero originale. Anche perché trovarlo sarà un autentico miraggio (bisogna scovarne una pianta sulle sponde di qualche lago, in mancanza della Toscana e della Riviera Ligure). Ma loro, le destinatarie al femminile dei regali e delle attenzioni maschili, come passeranno questo San valentino 2013? Brigitte Foppa, consigliere comunale dei Verdi, per una volta non deve spiegare o giustificare le scelte elettorali del suo gruppo: «Io e mio marito (Massimiliano Galli n.d.r.) da 20 anni abbiamo un «patto di non aggressione», un tacito accordo di rinuncia a regali o a qualsiasi altro dono. Facciamo, insomma, come se niente fosse. Invece ogni anno, dopo Capodanno, ci concediamo tre giorni esclusivi per noi due, un piccolo viaggio di nozze che ritorna sempre». Letizia Ragaglia è la direttrice del Museion e a San Valentino sarà impegnata nel lavoro: «Sono a Londra, ma personalmente non do molta importanza a questa giornata, ma quando rientrerò cercherò di rimediare». In fondo Londra e il Tamigi rappresentano un nobile ripiego artistico. In tempo per cercare di comprendere se questo signor Valentino sia piuttosto vescovo che sacerdote.

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