Sanità, bilancio in rosso di 25 milioni

Fabi: «Devo rientrare in tre anni». Mathà: «Serve il piano fermo al 2004, vanno riorganizzati assessorato e 4 Comprensori»


di Valeria Frangipane


BOLZANO. «Stavolta ce l’abbiamo fatta solo a metà». Il direttore generale dell’Asl unica, Andreas Fabi, ha una parola sola: «Il bilancio preventivo che andiamo a presentare avrà un buco di 25 milioni. Abbiamo raccattato il raccattabile, impossibile fare meglio. L’assessorato ci permette di rientrare nell’arco di 3 anni, con 8 milioni l’anno... contiamo di farcela ma non basterà. Tutti si sono accorti che non ce n’è più... la politica deve fare la sua parte». Insomma passa di comune accordo un bilancio in rosso ma adesso la politica dovrà per forza dire cosa tagliare e dove farlo. Parole forti ieri all’incontro tra vertici dell’Asl ed sindacati che ha visto - oltre a Fabi ed al direttore amministrativo Marco Cappello - partecipare anche il direttore di Dipartimento Thomas Mathà.

Nel 2014 la sanità dovrà fronteggiare un aumento dei costi fissi di 20 milioni di euro (9 milioni e 340 mila euro per il personale, 1 per l'aumento dell'Iva, 5 per i medicinali, 1 milione e 600 mila di altri beni, e un milione e 193 mila per i contratti d'affitto) a fronte di un calo dei finanziamenti provinciali di un'altra ventina di milioni: totale 42 milioni e 354 mila euro in meno. Nel 2013 il budget complessivo era di un miliardo e 145 mila euro, Fabi sperava di ottenere 30 milioni in più per il 2014, invece si è visto assegnare un miliardo e 113 mila. Resta da capire come l’Asl, partendo da un buco di 42 milioni, sia arrivata a 25. «Ce l’abbiamo fatta - spiegano Fabi e Cappello - perchè l’assessorato ci ha concesso di non contabilizzare 13 milioni di euro di passivo per le ferie non godute, a cui abbiamo aggiunto altri 5 milioni di utili degli anni precedenti e avanti così». Contate sul “tesoretto” della Provincia per ripianare il deficit? «No. Mathà ci ha detto che probabilmente non ci potremo contare. Diciamo che la Provincia, che ha capito la situazione, si è impegnata ad accettare un bilancio in deficit di 25 milioni, perchè ci impegniamo a rientrare nell’arco di 3 anni. Ovvio che resta il blocco delle assunzioni e quello dei progetti». Fondamentale ieri l’intervento di Mathà: «Sono qui anche per dirvi che l’assessore alla sanità, Martha Stocker, ci chiede di stilare il nuovo Piano sanitario fermo dal 2004. Dovremo poi pensare ad una riorganizzazione interna dell’assessorato mentre a metà maggio, i vertici dell’assessorato e quelli dell’Asl si riuniranno in clausura anche per decidere che cosa fare dei 4 Comprensori. Vedremo». Resta da capire se la sanità nostrana si stia attaccando all’ennesimo trucco contabile o abbia intenzione di fare finalmente i conti con la realtà e far partire la Riforma clinica e del “Territorio” rimaste lettera morta. Fabi ribatte: «Macchè trucco contabile, siamo alla resa dei conti».

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