Sanità, sprechi al San Maurizio di Bolzano: bocciati 38 primari su 40

La reazione dei medici: dati poco credibili, scaricano le inefficienze su di noi


Valeria Frangipane


BOLZANO. I primari bocciano lo studio commissionato dalla Provincia ad Alberto Pasdera, docente e consulente di management sanitario. «Rilevazione poco credibile, prima ci fa le pulci e poi ci boccia in massa perchè abbiamo reparti che costano troppo e rendono poco». L'indagine sui costi di gestione dei ricoveri ospedalieri solleva polemiche in tutti gli ospedali dell'Alto Adige. Evidenzia, infatti, come la stragrande maggioranza dei reparti risulti sottoutilizzata e troppo costosa rispetto al numero di prestazioni erogate.

I PRIMARI, LA PROTESTA
. L'analisi cade proprio nelle settimane in cui i primari vanno a ridiscutere il budget per il 2011 con i singoli direttori di Comprensorio. Giulio Donazzan, primario di Pneumologia al San Maurizio e presidente del sindacato Anpo, difende i colleghi e contesta i dati: «Poco credibili. I vertici del Comprensorio ci hanno spiegato che il San Maurizio non ci fa una gran bella figura perchè lo studio boccia 38 reparti su 40. Primario più primario meno. Ma allora, se siamo messi così male, che l'assessorato e l'Asl chiudano l'ospedale di Bolzano, risparmieranno di sicuro. Mi viene anche da dire però che se una maestra boccia 38 alunni su 40 forse è lei che non sa insegnare o che adotta criteri di valutazione perlomeno discutibili. Se c'è qualcuno che pensa che nelle corsie del San Maurizio ci sia chi si gratta... ce lo dica. Che ci affianchino dei cronometristi per misurare la nostra efficienza».

Donazzan è convinto che la questione stia altrove. «Credo che la Riforma non abbia portato alcunchè. Se volevano veramente cambiare il sistema, renderlo snello e finanziabile avrebbero dovuto avere il coraggio di chiudere ospedali e reparti doppioni». Dottor Donazzan lei ha mai parlato con il dottor Pasdera? «Mai visto. Non so che dati abbia in mano del singoli reparti». Lei è stato promosso o bocciato? «Bocciato». Da chi dovrebbe imparare? «Mi spiegano che l'ospedale di Udine è virtuoso. Prenderò un giorno di ferie o di riposo per andare a Udine dal mio collega per vedere come fa a risparmiare e ad aumentare le prestazioni».

L'ASSESSORATO E L'ASL. Florian Zerzer, capo Dipartimento dell'assessorato alla sanità ed il direttore generale dell'Asl unica Andreas Fabi invitano a non sollevare inutili polveroni. «Da una parte - precisano - i dati vanno ricalibrati perchè non sempre sono state confrontate situazioni simili dall'altra - aggiungono - se e dove si evidenzieranno inefficienze si dovrà mettere comunque mano alla riorganizzazione». L'OSPEDALE. Walter Pitscheider, coordinatore sanitario del San Maurizio, giudica lo studio Pasdera uno strumento di analisi e programmazione strategica seria che non si può svilire e utilizzare per scopi impropri ed insensati.

«Non voglio polemiche. Lo studio ci ha fornito delle informazioni dettagliate sulle performances economiche delle nostre strutture ospedaliere che sono state confrontate con un consistente pool di strutture paragonabili in ambito nazionale. I dati comparativi sono in continua espansione perché sempre più ospedali si aggregano all'indagine per confrontarsi con gli altri su cifre affidabili. Si tratta di dati di grande interesse che consentono a chi ha responsabilità gestionali ed organizzative di valutare i margini di miglioramento (che tutti hanno) ed implementare soluzioni che permettano di avvicinarci sempre di più ai migliori. In alcuni campi abbiamo dati molto buoni e riusciamo a garantire una qualità notevole con dei costi competitivi. In altri campi questi dati ci segnalano che ci sono spazi per migliorare l'organizzazione senza ridurre la qualità delle prestazioni che noi tutti ci aspettiamo dalle strutture sanitarie. Avere dati affidabili, confrontarli seriamente e progettare il loro miglioramento è l'unico modo serio di procedere per ottenere una sanità migliore che abbia anche dei costi sostenibili. L'intenzione del San Maurizio è quella di prendere sul serio questi confronti con gli altri ospedali e continuare a partecipare al benchmark. Ritengo che lo studio sia strumento indispensabile per le strategie di miglioramento continuo perché ti obbliga al confronto e ti obbliga a controllare se le decisioni che prendi si rivelano poi efficaci. Non possiamo ridurre uno strumento così ad un flash parziale. Se così fosse faremmo rumore e finiremmo con l'utilizzarlo per uno scopo privo di senso».

© RIPRODUZIONE RISERVATA













Altre notizie

Tennis

Sinner torna in campo, nel Principato primo allenamento verso il Roland Garros

Dopo le cure all’anca al J Medical, Il campione di Sesto ha ripreso in mano la racchetta a Montecarlo sotto la supervisione coach Vagnozzi e Cahill. Ma non ha sciolto le riserve sulla sua partecipazione a Parigi (foto Instagram Sinner)

LA SPERANZA Il post di Cahill che fa sperare i tifosi
IL CAMPIONE "A Parigi solo se sarò al 100%"
DOLORE Per il problema all'anca Sinner si affida al centro della Juve
GOSSIP Nuova fiamma per Jannik? Il gossip su Anna Kalinskaya

bolzano

Primo giorno al Lido: con lo "spazio giovani"

Invariate le tariffe. In funzione i due bar, resta chiuso il ristorante. A disposizione i campi di calcetto, basket, beach volley. Andriollo: «C’è un cambio generazionale anche tra gli utenti» (foto DLife)


antonella mattioli

Attualità