Sasa, “007” sugli autobus per chi viaggia e non paga

Campagna della società per scoraggiare i passeggeri abusivi, che sono l’8% Obiettivo aria pulita, sulle linee 6 e 11 avviato il test con un bus elettrico


di Paolo Campostrini


BOLZANO. La Sasa sceglie un futuro di convergenze parallele. Da una parte avanza per garantire il più possibile l'aria pulita: fino a dicembre girerà un bus «a batteria» elettrico, noleggiato in prova, sulle linee 6 e 11. Dall'altra parte aumenta le garanzie perché i suoi mezzi siano sempre meno terra di nessuno: dopo la «certezza della pena» per chi sale senza biglietto attraverso l'accordo con Equitalia, viene avviata la campagna dei controlli a tappeto, con una squadra in servizio a sorpresa su tutti percorsi. «Dobbiamo garantire un trasporto sostenibile, ma anche proteggere i passeggeri che fanno il loro dovere da chi non lo fa» dice Stefano Pagani.

Presidente, non bastava il deterrente delle tasse per chi aggirava i controlli?

«Quello ha funzionato. Chi viene sorpreso senza ticket, riceve un avviso. Se dopo una serie di solleciti non si fa sentire, le multe a salire vengono prese in mano da Equitalia e piovono sulle cartelle esattoriali».

Risultati?

«Buoni. Abbiamo recuperato un bel po' di soldi».

Ma non bastava...

«Non basta mai».

E allora?

«Adesso ci saranno i controlli a spot».

Che vuol dire?

«Il nostro personale ha ricevuto istruzioni per eseguire controlli assolutamente imprevedibili. Qualcuno salirà durante le fermate, altri si faranno trovare già sui mezzi. Ma senza un calendario di controlli riconoscibile. I clienti devono sapere che il loro comportamento sarà sempre monitorato».

Numeri?

«Dico solo che ci sarà un impiego massiccio del nostro personale. Chi si comporta correttamente non avrà nulla da temere, gli altri saranno segnalati. E poi questo nuovo sistema renderà molto più sicuri i viaggi a tutte le ore, anche durante le corse notturne. L'autista non sarà mai solo».

Qual è la percentuale dei trasgressori?

«Non altissima. Anche perché sono anni che agiamo su questo terreno. Siamo intorno al 7-8%. In sostanza un risultato accettabile. Altri comuni anche del centronord arrivano al 18%».

Quanti sono gli autobus Sasa?

«Ormai più di 150. Ma almeno 40 andranno sostituiti a breve. Per questo abbiamo aperto un tavolo di confronto con la Provincia che deve fornirci i finanziamenti».

Aumenteranno quelli «sostenibili».

«Sono già molti. Il 60% va a gasolio e almeno il 40% è a metano. Ma il nostro obiettivo è spingere verso uno scenario di emissioni zero per quanto riguarda il trasporto pubblico bolzanino. Come stanno già facendo importanti città europee».

Ora l'elettrico.

«Per adesso soltanto un test. E' un mezzo che abbiamo preso a noleggio da Vienna, dalle Wiener Linien. E' un Rampini, un prodotto industriale italiano all'avanguardia nel settore. E' alimentato a batterie. In pratica non inquina. Zero emissioni. Solo che a differenza di quelli di ultima generazione che sono riforniti a metano questo avrà un allaccio con la nostra rete elettrica in deposito».

Durata del test?

«Da luglio al 16 dicembre. Lo faremo muovere sulle linee 6 e 11. Sarà controllato in tutte le situazioni atmosferiche e di stress meccanico. Vogliamo sapere come funziona nel lungo periodo».

Poi?

Informeremo la Provincia, che è l'ente che ci fornisce il materiale su gomma, su tutti i vantaggi di questa scelta. L'obiettivo è di sostituire di volta in volta i vecchi mezzi con bus a batteria. C'è anche l'aspetto sociale: vogliamo contribuire a migliorare la qualità dell'aria e dunque della vita nei nostri centri urbani. Penso che sia questo il valore aggiunto di un'azienda pubblico: investire sull'interesse pubblico».

©RIPRODUZIONE RISERVATA













Altre notizie

Attualità