Sasa costretta a spostare tutte le fermate 

Il presidente Pagani: «Saranno sparse a raggiera. Era l’unica soluzione possibile. Chiediamo a tutti di avere pazienza»


di Paolo Campostrini


BOLZANO. Si chiama "ricollocazione". Significa, per la Bolzano di questi giorni, lo spostamento delle fermate Sasa tutt'intorno la stazione.

"Speriamo che i nostri utenti ci concedano il beneficio della buona volontà" dice Stefano Pagani, il presidente.

Perché le maggiori conseguenze della rivoluzione che partirà il 9 dicembre con l'apertura operativa della nuova autostazione di via Renon, sono sulle spalle dei bus urbani.

Quelli extra, della Sad, saranno tutti concentrati lì, nella nuova infrastruttura ("centro intermodale bus, metrobus, treno" lo ha definito l’assessore provinciale Florian Mussner).

È la Sasa che dovrà abbandonare i suoi terminali sul lato destro di piazza Stazione, ma non per spostarli integralmente su quello sinistro, come sembrava dalle prime ipotesi di ridisegno.

"È vero, le fermate non saranno concentrate in un unico punto, ma sparse a raggiera" aggiunge Pagani.

Lungo le (ormai) vecchie pensiline a fianco dell'uscita della stazione verso ovest, resterà solo il terminale denominato "Stazione Bolzano ovest C" con la linea 7A.

Di fronte, la "Stazione ovest A" con corse miste.

Ci saranno poi le fermate all'inizio di viale Stazione (la "B") e quella a metà, dopo la fontana (la "A") con una serie di linee sia urbane che extraurbane.

"Ci sarà da fare pochi metri a piedi. Spero non sia un problema" commenta Pagani, che teme soprattutto la carenza di informazione e le proteste dei primi giorni.

Poi ancora due fermate: sulla sinistra di via Perathoner ("Perathoner Sud") con la 5 e sulla destra ("Perathoner Nord") con la 12 e soprattutto la 3.

Quest'ultima è forse la linea più frequentata della Sasa. "Abbiamo dovuto combattere per averla lì - confessa il presidente Sasa - intendo in senso tecnico, naturalmente. Tenendola così, in quella zona molto centrale, siamo venuti incontro alle esigenze più sentite degli utenti".

Infine un'altra fermata dalla parte di piazza Stazione che guarda via Renon denominata "Stazione Est B" con alcune corse miste urbane ed extraurbane.

In totale, nei dintorni della stazione ferroviaria, al vecchio unico terminale si sono aggiunte altre otto fermate.

E non è finita. Perché, dopo aver superato l'area con la nuova autostazione, che sarà tuttavia dedicata soltanto alle molte linee extraurbane provenienti da nord, da Merano e dall'Oltradige, ci saranno altre due fermate proprio di fronte, dedicate a bus e a metrobus, e poi quella della funivia del Renon.

In questi settori correrà e si fermerà il metrobus. Si è pensato che i suoi autobus Sad lunghi 18 metri avrebbero avuto delle difficoltà a infilarsi nella stazione superando le rotonde al suo inizio e all'uscita. Quindi i mezzi più lunghi, quelli che sfrecciano su viale Druso ridisegnato, si affiancheranno alla autostazione e gireranno oltre. Ecco il quadro. "Era l'unico possibile e anche il più funzionale" ammette Stefano Pagani. Che però chiede attenzione: "Dal 9 dicembre, dal 10 soprattutto, visto che è un lunedì, propongo a tutte le parti in causa, Provincia, Comune, Sta, Sasa e Sad di essere flessibili, di stare pronti a immaginare possibili varianti dopo le verifiche sul campo...". E presto si apriranno anche i cantieri. ©RIPRODUZIONE RISERVATA













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