Sballo di fine anno scolastico, 400 chiamate al 118 in una notte

Una trentina gli interventi con l’ambulanza. Presi d’assalto bar e locali della zona industriale. L’allarme del centro Hands: «L’età media degli alcolisti scende sempre di più, è un’emergenza»


di Susanna Petrone


BOLZANO. Festeggiano la fine dell’anno scolastico, abbracciando bottiglie di birra e vodka: circa 35 gli interventi del 118 nella notte tra venerdì e sabato. Quattrocento, invece, le richieste d’aiuto arrivate in tutta la provincia. In molti casi, si tratta di amici che non riescono a smuovere il compagno di classe steso sull’asfalto, troppo ubriaco per rialzarsi. Ma quando sentono che verrà mandata anche una pattuglia dei carabinieri, visto che si tratta pur sempre di minorenni, allora la comunicazione si conclude con un secco: «No, no, risolviamo da soli. Lo portiamo noi a casa».

Ma non sono solo i soccorritori ad aver notato il problema. Venerdì, infatti, chiunque sia passato dalla zona industriale dalle 18 in poi (dove discoteche e bar hanno organizzato una serie di serate per gli studenti), ha trovato le strade “zeppe” di ragazzini con in mano bottiglie e lattine di birra. Alcuni avevano portato da casa anche la vodka. Altri ancora, erano riusciti ad acquistare vino in cartone. Dopo le 23, tanti ragazzi e ragazze, non erano più in grado di camminare dritti.

I soccorritori della ambulanza hanno trovato uno dei ragazzi talmente ubriaco, che gli amici lo avevano messo sistemato dentro ad un carello della spesa, per portarselo poi in giro per tutta la zona industriale. Anche il consigliere comunale Claudio Della Ratta (Psi) ha assistito ai “festeggiamenti”e ha presentato una mozione: «Mi sono imbattuto in una marea di giovanissimi che si recavano ad una festa. Come spesso avviene in questi casi di “aggregazione giovanile di massa” alcuni di questi portavano in mano bottiglie di bevande alcooliche. Una scena desolante: vedere alcuni di questi ragazzini che urlavano e sputavano e si passavano l’alcol. Pensavo di presentare una mo. Chiedo l’inasprimento e l’allargamento dell’ordinanza emessa il 13 maggio 2010 per contrastare il fenomeno in centro storico. Non è importante quali accorgimenti si riuscirà a prendere, l’importante è che si riesca a mitigare un fenomeno che sta peggiorando di giorno in giorno. Questi comportamenti stanno purtroppo diventando quasi una consuetudine (negativa)». È preoccupato Rodolfo Culpo, dell’associazione Hands: «Purtroppo - spiega -, l’età media degli alcolisti sta scendendo. Dieci anni fa si aggirava attorno ai 40 anni. Oggi, siamo già a 35 anni. Abbiamo anche casi di ragazzi sotto i 20 anni. Bisogna tener conto di alcuni fattori di rischio. Ci sono ragazzi che a causa di un fattore genetico riescono a bere di più, senza stare male. Loro sono molto a rischio. Poi c’è il fattore della sfida legata alla crescita e quello che pensano i compagni è importante. Non bisogna trascurare nemmeno il fattore sociale e quello individuale. Da adolescenti ci si sente ancora inadeguati».

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