Scagionato il contabile accusato

«Wolf System»: la Procura chiede di archiviare indagine su Auer. E l’azienda di Campo di Trens rischia


di Mario Bertoldi


BOLZANO. Dopo aver vinto la causa di lavoro ed aver ottenuto il reintegro in azienda, Heinrich Auer di Fortezza ora si appresta ad uscire a testa alta anche dall'inchiesta penale. Il sostituto procuratore Axel Bisignano ha infatti chiesto l'archiviazione della sua posizione in relazione all'ipotesi di reato di appropriazione indebite. Il contabile, dipendente della “Wolf System” (la multinazione specializzata in prefabbricati con sede a Campo di Trens) era stato accusato di essersi appropriato di rilevanti somme aziendali attribuendosi (in qualità di contabile) premi che in realtà non sarebbero stati dovuti e di cui la multinazionale non sarebbe stata al corrente. Anche in sede penale, però, le tesi aziendali non hanno trovato riscontro ed è emerso che l'azienda non avrebbe potuto non sapere quanto l’impiegato riceveva di stipendio. La retribuzione sarebbe stata elevata anche perchè il contabile era chiamato a curare pure la contabilità "in nero". Il fascicolo in Procura a carico di Auer (difeso dagli avvocati Alessandro Tonon e Alberto Timpone) era stato aperto a seguito di un esposto denuncia della ditta. In sostanza il contabile era stato accusato di aver utilizzato in maniera truffaldina per 15 un software che realizzava le buste paga dell’azienda. l’impiegato era accusato di aver approfittato delle sue mansioni per inserirsi in busta paga premi di produzione non previsti. L’inchiesta era scaturita da una querela depositata in Procura il 28 gennaio dello scorso anno dal legale rappresentate della società, Michael Stadler che accusava il contabile di essersi appropriato dal 2011 al 2013 (tramite bonifici bancari) di 443.108 euro. Nel corso dell’inchiesta il contabile si è sempre difeso affermando che si trattava in realtà di pagamenti regolari a lui erogati in parte a titolo di premio e in parte consegnati allo stesso Stadler in contanti. Lo stesso contabile indagato disse poi che l’azienda aveva deciso di denunciarlo perchè lui non sopportava più il peso psicologico derivante da gravi illeciti fiscali compiuti - a suo dire - dall’azienda. L’indagine che la Procura ha affidato alla Guardia di Finanza ha permesso di stabilire che parte della documentazione contabile era detenuta dall’amministratore della società Robert Stafler fuori dall’azienda, cioè nella casa del padre Karl. E’ stata poi recuperata documentazione che prova che i vertici dell’azienda erano perfettamente a conoscenza degli importi sproporzionati percepiti dal contabile (in parte inseriti anche in busta paga). La Procura valuterà a questo punto se procedere per calunnia nei confronti del rappresentante legale autore della denuncia, già definita dal pubblico ministero Bisignano «gravemente calunniosa».

Nel frattempo Robert Stafler, amministratore della multinazionale, è già finito nei guai penalmente per questa vicenda. Il pubblico ministero Donatella Marchesini, in un altro procedimento, ne ha chiesto il rinvio a giudizio con l’accusa di «false dichiarazioni in atti destinati all’autorità giudiziaria». Rischia da uno a cinque anni di reclusione. Il dirigente è accusato di aver fornito false indicazioni al giudice civile nell’ambito della causa di lavoro intentata dopo la decisione dell’azienda di licenziare in tronco per giusta causa il contabile il quale ha già vinto il primo grado di giudizio ottenendo il pieno reintegro in azienda.

©RIPRODUZIONE RISERVATA













Altre notizie

Attualità