Scandalo Ipes, imprenditore patteggia un anno per usura e violazioni fiscali
Mirko Moser ha concordato la condanna. Ha ammesso di aver utilizzato fatture false per eludere il fisco e di aver prestato soldi ad interessi usurari ma solo per un episodio
BOLZANO. Mirko Moser titolare dell'impresa "R.M.", finito sotto inchiesta nell'ambito dello scandalo Ipes (microtangenti per lavori di manutenzione dei palazzi dell'istituto), ha patteggiato un anno di reclusione ammettendo di aver prestato soldi ad interessi usurari solo in una occasione (ad Alessandro Barattieri) e di aver utilizzato false fatture per abbattere gli utili aziendali ed eludere il fisco. Assolta la sua compagna Paola Giacosa. Il giudice Walter Pelino ha anche disposto il sequestro di beni per 90 mila euro (l'equivalente dell'importo sottratto al fisco).