Scelto il nuovo cda alla Municipalizzata E ci sono due donne

Nuovi tre componenti su 4: Senfter, Butti e Wickertsheim Consiglio più snello e probabile taglio alle indennità


di Giuseppe Rossi


MERANO. A sei mesi dalla decadenza a causa delle dimissioni di tre membri sui cinque presenti, il consiglio d'amministrazione di Azienda municipalizzata la prossima settimana tornerà ad essere operativo. Toccherà infatti al sindaco Paul Rösch, in qualità di socio unico all'assemblea della società per azioni, presentare i nomi dei candidati che la giunta comunale ha di recente designato.

Due le sorprese: la prima è quella del numero dei membri del nuovo cda, non più cinque, come nei passati trienni di carica, ma uno in meno, quattro. Due i rappresentanti nominati che appartengono al gruppo linguistico italiano, altrettanti a quello tedesco, in perfetto stile «fifty-fifty», come del resto il censimento del 2011 ha sancito per la popolazione di Merano.

La seconda sorpresa è il nome delle due candidate donne. La prima è stata proposta dai Verdi: si tratta di Irene Senfter, biologa, attuale direttrice dell’Ökoinstitut Alto Adige, dal 2006 al 2009 segretaria personale dell'allora sindaco di Bolzano dal 2005 al 2014 consigliere comunale a Lana per la Dorfliste.

La seconda è invece Mara Butti, proposta dall'assessore Diego Zanella, fino a un paio di settimane fa dipendente comunale in qualità di avvocato al fianco del collega Jochen Pichler e dimessasi dall'incarico prima che terminasse il periodo di prova. Gli altri due candidati confermano le anticipazioni dei giorni scorsi.

Da una parte il vicepresidente uscente Adriano Dalpiaz (che sarà riconfermato vice) proposto da Alleanza per Merano, dall'altra Hans Werner Wickertsheim, uomo Svp, praticamente il nuovo presidente di Asm. Wickertsheim, come Dalpiaz, non è nuovo alle vicende di Azienda municipalizzata, visto che tutt'ora è membro del collegio dei revisori dei conti e che come primo passo, prima di accettare l'incarico, dovrà dimettersi da quel ruolo.

Tutti 4 i membri prescelti sono inseriti nel registro degli amministratori istituito dal sindaco Paul Rösch e mai reso pubblico. E poi c'è anche l'aspetto di genere: per la prima volta un cda di una società partecipata dal Comune può vantare l'effettiva parità di genere con due uomini e due donne nell'organico.

Verdi e Alleanza per Merano, che a lungo si erano battuti per chiudere il cerchio, di fronte a una Svp poco propensa a ridurre da 5 a 4 i membri del consiglio d’amministrazione, portano a casa due importanti risultati.

Il primo è l'equilibrio etnico in una città dove la popolazione è equamente divisa tra suoi cittadini italiani e tedeschi, il secondo è la difesa dei due rappresentanti italiani, che con un cda a 3 o a 4 era stata messa a rischio, il terzo è il risparmio di almeno 12 mila euro di compenso al quinto consigliere. E in un momento dove Asm ha chiesto al Comune di alzare le tariffe acquedotto per far fronte ai nuovi investimenti, dare il buon esempio con un taglio dei costi ai vertici non fa mai male.

Ma non è detto che finisca qui. La settimana prossima il sindaco Paul Rösch, oltre a nominare il nuovo consiglio d'amministrazione chiederà anche a Wickertsheim e colleghi di ridursi lo stipendio (in particolare al presidente che guadagna 40 mila euro l'anno) e di intervenire con un taglio deciso sul compenso che oggi percepiscono i tre revisori dei conti (80 mila euro all'anno in tre), cifra che una società di revisione (che potrebbe essere scelta in alternativa al collegio dei revisori dei conti) non riesce neppure a percepire per una azienda da 400 milioni di fatturato (Asm di milioni ne fattura meno di 15).

I primi due impegni che attendono Wickertsheim e colleghi sono quello di approvare il bilancio di previsione 2016 e di mettere la firma sull'acquisto di ulteriori mille metri quadrati nell'area ex Bosin per allestire un centro riciclaggio di misure adeguate.

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